La lettura potenzia la memoria
Come si può migliorare la memoria? “Non sperate in un miracolo”. “Il segreto è far lavorare la testa”. Uno dei modi migliori per stimolare il cervello è leggere. Come mai? Il neurologo Ivan Izquierdo dice: “Nel momento in cui una persona legge la parola ‘albero’, in pochi centesimi di secondo le passano davanti tutti gli alberi che ha visto nel corso della sua vita”. Secondo Izquierdo, “tutto questo avviene inconsciamente”. Egli ritiene che l’esercizio mentale che la lettura comporta renda il cervello meno soggetto a patologie come l’Alzheimer. Il neurologo Wagner Gattaz, del Centro per lo Studio dei Disturbi della Memoria, a San Paolo, dice: “Più usiamo la memoria, più la conserviamo”. Se si usa molto, questo fantastico organo contenuto nella nostra scatola cranica, la cui massa si riduce del 5% ogni 10 anni a partire dai 60 anni, si conservano performance cognitive, memoria compresa, più o meno invariate. Circa il 10% delle persone dopo i 70 anni ha, infatti, ricordi perfetti. Lo dicono i ricercatori dell’Università di Umeå, Svezia, nella ricerca “Memory aging and brain maintenance“, pubblicata sulla rivista Trends in Cognitive Sciences.
Cosa fare, quindi, per mantenere un cervello giovane? Certo, i geni hanno un ruolo importante nel determinare l’invecchiamento, ma sono fondamentali anche scelte di vita e altri fattori ambientali. Esistono strategie in grado di preservare la memoria. “Più ci si impegna a mantenere una buona forma generale, anche attraverso un’attività fisica quotidiana, più il cervello – dice l’esperto professor Alberto Oliverio, docente di Psicobiologia all’Università La Sapienza di Roma – risulta essere ben ossigenato e funzionante. Questa certamente è una delle azioni fondamentali che si possono fare per il buon funzionamento della memoria“. È soprattutto utile leggere con attenzione prendendo appunti o segnando a margine di libri e giornali i punti chiave, per poter meglio memorizzare il senso di quello che si legge. Ma servono anche l’ascolto attento della musica o fare le parole crociate o il sudoku. Non esistono invece farmaci della memoria e questo vale tanto per gli anziani che per i giovani che devono affrontare gli esami a scuola. Inoltre non risulta particolarmente stimolante il passivo apprendimento a memoria, senza una spiccata partecipazione emotiva o intellettuale“. Per ricordare meglio bisogna interpretare profondamente quello che si studia, porsi domande, fare confronti, individuare scalette logiche, tracciare analogie. Solo in questo modo quello che viene studiato è posto al riparo dalla naturale selezione operata dal cervello, che tende ad abbandonare le nozioni catalogate come poco significative o inutili“.