“Venuto al Mondo”, la storia di tutti
“Venuto al Mondo” non è solo il romanzo di Margaret Mazzantini o la rappresentazione cinematografica che ne è derivato a cura di Sergio Castellitto . “Venuto al Mondo” è la storia di tutti, è la vita in sé.
Un romanzo che, partendo dalla prospettiva di un protagonista, che sia Gojko, Aska o Diego, arriva a toccare l’essenza di milioni di persone. E’ la storia di Gemma, il suo lungo girovagare per le immense strade della vita, che non lascia il tempo che trova. U racconto continuo, che affronta temi distanti tra loro, che poi trovano punto di convergenza in più passaggi durante la narrazione. Un romanzo che cattura il lettore. Lo rende schiavo. Gli concede, o forse gli comanda, di porsi delle domande sul Mondo circostante e talvolta anche su se stesso.
Ho iniziato a leggerlo per puro svago, in una calda mattina di giugno. Il sole aveva da poco fatto capolino su Napoli. Ed ecco che in biblioteca, dinnanzi ad un’enorme distesa di libri, compare. Come Daniel Sempere – protagonista de “L’ombra del vento” di Carlos Ruiz Zafòn – dinnanzi all’immensità del Cimitero dei Libri Dimenticati. Un vero e proprio colpo di fulmine che non mi era mai capitato prima con altri libri. Così l’ho consumato fino all’osso in tre giorni.
La scrittura dell’autrice è chiara, priva di dettagli futili e capace di trasportare il lettore nella vita dei personaggi, di fargli vivere le stesse emozioni e sensazioni di costoro e di farlo sentire parte integrante della narrazione.
“Venuto al Mondo” è un rigoroso invito alla vita; al non svalutare ciò che si possiede; una palese esortazione alla speranza, come una spiaggia deserta a cui appigliarsi nei momenti di grave difficoltà.
Pur definendomi un’assidua lettrice, posso con fermezza dire di non aver mai riscontrato una tale bellezza in un romanzo. Bello perché diverso, coinvolgente, raffinato, mai scontato e devastante dal punto di vista emotivo. Quello che produce è un dolore quasi fisico, come se si fosse presenti in determinate circostanze.
“Venuto al Mondo” è, senza alcuna ombra di dubbio, il miglior libro che io abbia mai letto.