attualità

IL FASCISMO CLANDESTINO NELL’ITALIA MERIDIONALE

IL FASCISMO CLANDESTINO NELL’ITALIA MERIDIONALE
Un libro scritto da Alessandro Maria Raffone Edizioni Iuppiter
Di Gennaro Cinquegrana
Napoli,20 luglio 2017
E’ stato presentato ieri presso il Centro Studi “La Contea” in via Roma 418 a Napoli il primo lavoro editoriale di Alessandro Maria Raffone, laureato in scienze storiche alla Federico II°, già vincitore di un premio in Scienze Politiche – Studi Latinoamericani all’Università la Sapienza, con la tesi :Italia Fascista, Italiani all’estero e Sud America.
Fascismo Clandestino nell’Italia Meridionale è un saggio che affronta con coraggio e chiarezza, un argomento poco conosciuto, se non dagli specialisti, ovvero l’azione di resistenza messa in campo dopo l’Armistizio dell’8 settembre da gruppi di Fascisti clandestini nelle regioni italiane meridionali. L’agilità propria del volume e la facile scrittura permettono di farsi un’idea della geografia dei gruppi impegnati nella lotta, delle motivazioni ideali che spinsero soprattutto giovanissimi ad aderire ad iniziative come quella del Principe Pignatelli, supportate dai dirigenti della Repubblica Sociale Italiana e dai tedeschi. Così Alessandro Sansoni, storico e giornalista che ne cura la prefazione. Un libro mai apologetico, un lavoro di ricerca una vera e propria impresa documentale, con una ricca parte iconografica e bibliografica. Alla presentazione hanno partecipato l’On. Luciano Schifone e Maurizio Maddaloni già Presidente della C.C.I.A.A. di Napoli. Il Fascismo Clandestino nell’Italia Meridionale è una pubblicazione che esce nelle librerie in un momento reso particolare dalla caccia alle streghe che in questi giorni imperversa su TV e quotidiani, le uscite della presidenta Boldini, che ancora non è riuscita a far pace con la storia ne sono la prova, la proposta di voler abbattere tutti i Monumenti del ventennio la conferma. La presidenta non si ferma al solo saluto romano, nè si parla di spiagge fasciste e abolizione o meno dell’apologia del fascismo. Ma Laura Boldrini pensa alle maniere forti, la sua furia distruttrice vorrebbe fisicamente abbattere gli edifici e i simboli del Ventennio. Distruggere il Foro Italico, “bonificare” l’Eur, tagliare gli alberi della montagna di Antrodoco, fare tabula rasa di Predappio. Più o meno è questo che vorrebbe fare, come riporta Il Tempo. Secondo il presidente della Camera, che recentemente ha manifestato la sua disponibilità a candidarsi, quando si passa sotto l’obelisco presso l’Olimpico con la scritta DVX “ci sono persone che si sentono colpite da questo, a volte anche offese. Noi crediamo che una carica dello stato dovrebbe osservare un comportamento più istituzionalmente corretto, se esistesse una opposizione avrebbe dovuto attivare una maggiore azione di censura nei confronti della presidenta che oramai a seconda dei sogni che fa di notte così decide di legiferare.