Napoli

NAPOLI – LE STRADE SALVADANAIO DELL’AMMINISTRAZIONE (?)

 (Via Doganella) 

Esistono delle strade a Napoli  “visitate” settimanalmente dai Vigili Urbani pur non interferendo minimante nella viabilità e il traffico

di : Sergio Angrisano

Napoli, 17 gennaio 2018

Nella voragine produttiva di questo Paese, esiste un settore che non conosce crisi. Un vero e proprio settore economico, il cui Pil cresce esponenzialmente al rialzo, i numeri che fa registrare sono impressionanti: + 8,3% nel fatturato del 2015; e più 45,6% negli incassi del 2016. Cifre da capogiro, parliamo di 1,7 miliardi di euro, un fiume di denaro in un paese agonizzante. Qual è il settore così produttivo vi chiederete(?) Semplice, un settore di così largo consumo, altro non è, che la valanga inarrestabile di “multe facili” distribuite a pioggia da un vero e proprio esercito di vigili urbani, comandati dalle locali amministrazioni, operazione che come unico scopo, quello di riempire le casse dei comuni molto più che a garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini, automobilisti o pedoni che siano. Su di un volume di 100 multe, 84 sono emesse dai Vigili Urbani, un dato rilevato dall’ Aci relativo all’anno 2016. Le rimanenti percentuali sono così distribuite: carabinieri (4) polizia stradale (12) praticamente spiccioli. Sono ben 9,5 milioni di multe, elevate dai Vigili Urbani per l’articolo 7 del codice della strada, quello in cui fanno strage le soste vietate e le Ztl; 2,7 milioni di multe per gli articoli 157 e 158, sempre soste vietate ma su passaggi merci o vicino agli incroci; e poi 2 milioni di multe per l’eccesso di velocità. Nel 2016, secondo i dati della Corte dei conti sulla gestione degli enti locali, dalle sanzioni sono piovuti introiti mai visti con percentuali da brividi. L’impressione è che le amministrazioni locali, soprattutto nei piccoli comuni, invitano a sanzionare imponendo limiti e divieti palesemente volti a far cassa, per i quali invece che prevalere i principi della sicurezza stradale valgono quelli del pareggio di bilancio.

 (Via Doganella)

Napoli non fa eccezione, anzi, ci sono delle strade considerabili veri e propri salvadanai   dell’Amministrazione comunale, una su tutte via Antonio Mancini nel quartiere collinare del Vomero. Una strada a senso unico che finisce in un parco privato, quindi, assolutamente ininfluente su traffico e viabilità. Questa piccola strada, viene metodicamente “visitata” da solerti agenti della polizia urbana, che distribuiscono multe anche a scooter in sosta che veramente con il traffico nulla hanno a che fare. Su di un lato della strada sono presenti le strisce blu, mentre sull’altro lato un bizzarro divieto di sosta sull’intera lunghezza della via. Anche se in presenza di passi carrai, di spazi dedicati alla manovra di inversione etc, i vigili non fanno sentire la propria mancanza. Strano, al limite del bizzarro il comportamento degli stessi Vigili, su altre strade della zona, esempio via Cimarosa, importante snodo, viene concessa da “sempre” la sosta in seconda fila, e pur segnalando l’anomalia, non intervengono, invitando i cittadini a segnalare al comando il problema.  A inizio anno i sindaci indicano in ordinanza il programma, e la sicurezza dei pedoni e della circolazione è quasi sempre nei loro pensieri. La sensazione è che, se mancano un po’ di euro per finanziare un progetto, si spediscono i vigili con il blocchetto in mano a far strage di multe; se non basta, si piazzano dei divieti di sosta assurdi, inducendo residenti ad incorrere nell’odiosa infrazione, una vera e propria pesca miracolosa. Ma, oltre al danno la beffa, pensate, in questo paese siamo così bravi che nessuno sa far meglio, in Europa: l’European transport safety council attesta che tra il 2010 e il 2015 è l’Italia ad aver avuto il maggior incremento di sanzioni per eccesso di velocità (+ 15%) con circa 50 multe ogni 1.000 abitanti. Facendo di fatto, farci affibbiare agli automobilisti italiani le tanto odiate maglie “nere” che certo non giovano alla reputazione ed all’immagine del paese. C’è da dire che, in Italia esiste da anni una legge che “impone agli enti locali di reinvestire il 50% del denaro incassato con le multe in provvedimenti per la sicurezza come la sostituzione degli incroci pericolosi con rotatorie, l’illuminazione degli attraversamenti pedonali e le piste ciclabili”, il fondo stradale etc. così come spiega l’Aci. Peccato però che non sia mai stato varato il decreto attuativo e quindi la legge è rimasta lettera morta. Mentre nei quartieri collinari le multe elevate ai cittadini riempiono le casse del Comune, in altre parti della città, strade di primaria importanza somigliano sempre di più a percorsi di guerra. Strade come la “Doganella” per esempio, che collega la città con la periferia nord e l’aeroporto Internazionale di Napoli è veramente impossibile da percorrere, senza correre il rischio di finire in buche sempre più simili a vere e proprie voragini. Questa è di sicuro una conferma di quanto stia a cuore la sicurezza dei cittadini a questa amministrazione, ma la domanda che ci assilla è “dove finiscono i proventi delle contravvenzioni? Per cosa vengono utilizzati? Chi li gestisce? Questo amletico dubbio resterà senza risposta.

 

Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore