Cronaca estera

Migranti: Macron minaccia sanzioni a chi non accoglie rifugiati

Provocatoria e al limite delle minacce la proposta del capo dell’Eliseo, Emmanuel Macron

Lo ha fatto ieri, nel corso di una conferenza stampa, Macron ha illustrato il piano che intende portare al prossimo vertice ; che, oltre alla regola dello sbarco nel porto più vicino (e sicuro), il presidente francese propone la creazione, (in base al formato Unhcr) , di centri chiusi finanziati dall’Europa nei paesi più sicuri e vicini di sbarco, (se si esclude Cipro e Malta, difficle non credere che stia pensando all’Italia), i dossier  verranno, sempre secondo Macron, esaminati da una organizzazione europea . Con l’impegno dei paesi europei di ripartire tra loro gli sbarcati, ai quali, in questi centri chiusi, viene concesso l’asilo e l’insediamento in questi centri chiusi, in modo che possano rimpatriare nei paesi di origine i non aventi diritto di asilo. Alla luce di quanto dichiarato dal Capo dell’Eliseo,il previsto vertice di Bruxelles si annuncia tesissimo, in programma domenica pomeriggio il cui tema centrale è proprio la questione migranti. Il presidente francese, Emmanuel Macron, si è detto oggi favorevole a «sanzioni finanziarie» nei confronti dei paesi dell’Unione europeache si rifiutino di accogliere i rifugiati.  Ha poi aggiunto che «non possono esserci paesi che beneficiano massicciamente della solidarietà dell’Ue e che rivendicano poi il loro egoismo nazionale quando si tratta di temi migratori». Il presidente francese, si è detto favorevole a «porre condizioni su questo punto al finanziamento di aiuti strutturali».
Il riferimento neppure troppo velato pare essere ai paesi del cosiddetto blocco di Visegrad, ma anche la recente svolta dell’Italia sembra essere nel mirino del presidente francese che ha anche detto: «In Italia non c’è un’emergenza migratoria». E in effetti i dati dello stesso Viminale sembrerebbero confermarlo: i dati statistici aggiornati al 22 giugno segnalanoaddirittura un calo del 77% da inizio anno rispetto allo stesso  periodo  del 2017. Non si è fatta attendere la risposta dei due vicepremier; Matteo Salvini e Luigi Di Maio che hanno replicato duramente alle parole di Macron. Sono: «650mila sbarchi in 4 anni, 430mila domande presentate in Italia, 170mila presunti profughi a oggi ospitati in alberghi, caserme e appartamenti per una spesa superiore a 5 miliardi di euro, ha precisato Matteo Salvini. Se per l’arrogante presidente Macron questo non è un problema, lo invitiamo a smetterla con gli insulti e a dimostrare la generosità con i fatti aprendo i tanti porti francesi e smettendo di respingere donne, bambini e uomini a Ventimiglia». Più cauto Di Maio, che si è limitato a dire che «Macron è fuori dalla realtà. E la Francia con i suoi respingimenti alimenta l’emergenza».
Il risultato delle trattative sui migranti in Ue è ancora aperto. A sottolinearlo è  Matteo Salvini che, in un’intervista al settimanale tedesco Der Spiegel,ieri nelle edicole in Germania ha dichiarato: «La differenza col passato è che l’approvazione dell’Italia non è garantita a priori. Noi siano pronti a trattare, punto per punto». A Matteo Salvini in particolare non piace la sequenza delle soluzioni indicate da Parigi e Berlino in vista del vertice Ue di Bruxelles sui migranti: «A me non piace l’ordine di precedenza – dice nell’intervista – sul tavolo lì c’è innanzitutto la questione dei respingimenti immediati verso l’Italia di coloro che originariamente sono approdati sulle nostre coste, e solo successivamente la sicurezza delle frontiere esterne per il futuro. Per noi vale esattamente il contrario». Forte la polemica, Salvini, ha infatti affermato che ricevere per mail bozze a cui si è lavorato in altri paesi “non corrisponde allo stile di lavoro” dell’attuale governo. Intanto si consolida il fronte Francia-Spagna . I leader europei preparano il vertice europeo sui migranti di domani, cercando di smussare le sempre più ampie divergenze emerse. In un faccia a faccia oggi all’Eliseo, a Parigi, il presidente francese Emmanuel Macron e il premier spagnolo Pedro Sanchez hanno serrato le fila in termini anti populista. Francia e Spagna – ha annunciato Macron – proporranno al vertice europeo sui migranti l’istituzione di “centri chiusi” sul territorio europeo “nei paesi di primo sbarco”. I centri, ha spiegato Macron, dovrebbero avere “mezzi europei che consentano una solidarietà finanziaria immediata, un’istruzione rapida dei dossier, una solidarietà europea in base alla quale ogni paese prenda in modo organizzato le persone che hanno diritto all’asilo”. In realtà, geograficamente e non solo, ribadisce il concetto che è l’Italia il primo paese di approdo, quindi piaccia o meno , l’Italia “deve” garantire gli sbarchi e l’accoglienza.

Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore