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Decreto Dignità: aumentano gli indennizzi per licenziamento senza giusta causa

Decreto Dignità: aumentano gli indennizzi per licenziamento senza giusta causa

Il Decreto Dignità promosso dal nuovo Governo e fortemente voluto dal ministro del Lavoro Luigi Di Maio si propone di abbattere la precarietà: una delle norme prevede in particolare l’aumento delle indennità per chi licenza senza giusta causa.

Decreto Dignità: aumentano gli indennizzi per licenziamento senza giusta causa

Il Decreto Dignità promosso e fortemente voluto dal ministro del lavoro Luigi di Maio è stato approvato ieri in tarda serata dal Consiglio dei Ministri: il testo si presenta diviso in 12 articoli e interviene su occupazione, imprese, gioco d’azzardo con il proposito di sanzionare chi delocalizza le aziende e scoraggiare i licenziamenti senza giusta causa.

Di Maio si propone di abolire il Jobs Act con questa norma e assicura che il Decreto è solo il primo passo nella lotta alla precarietà portata avanti dal Governo.

Pare sia stata aggiunta una norma che non era presente nel testo della bozza con l’obiettivo di disincentivare i licenziamenti ingiusti e intensificare la lotta ai contratti precari.

Cosa prevedeva il Jobs Act

La norma prevede l’aumento del 50% dell’indennità attualmente prevista sui licenziamenti. Col Jobs Act sono stati infatti messi da parte molti casi in cui era previsto il reintegro del posto di lavoro normato all’articolo 18 a fronte di licenziamenti senza giusta causa.

Dal 2015 quindi il datore di lavoro che licenzia senza giusta causa non è obbligato a tale reintegro ma deve corrispondere un indennizzo tra le 4 e le 24 mensilità di stipendio: due per ogni anno di servizio.

La possibilità di reintegro è rimasta solo per i licenziamenti nulli o discriminatori e in caso di provvedimenti disciplinari annullati dal giudice perché insussistenti; questo vale in particolare per le aziende sopra i 50 dipendenti.

Le novità

Il Decreto Dignità vuole combattere la precarietà e scoraggiare i licenziamenti non motivati da giusta causa e per farlo propone di aumentare l’indennizzo dovuto dal datore di lavoro per questo tipo di licenziamento del 50%. L’indennità minima in particolare dovrebbe salire da 4 a 6 mensilità; anche il tetto massimo viene innalzato dal Decreto Dignità e passa a 36 mensilità dovute al dipendente vittima di licenziamento ingiustificato dal datore di lavoro.

Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore