Per le tv locali «vogliamo accelerare l’erogazione dei contributi relativi alle annualità 2017-2018 comprendendo che, allo stato attuale, tali contributi sono determinanti per la sopravvivenza di molte realtà radiotelevisive locali». Lo ha detto il ministro dello Sviluppo e del Lavoro Luigi Di Maio in audizione alla commissione Trasporti della Camera, ricordando che sono ora affidate al Mise le funzioni amministrative prima svolte dai Corecom regionali.
«Al contempo ha aggiunto intendiamo rafforzare i controlli sull’utilizzo dei contributi concessi e favorire processi di trasformazione tecnologica da parte degli operatori radiotelevisivi locali nella consapevolezza che il mercato richiederà forme di aggregazione tra emittenti locali, una digitalizzazione dei servizi e la garanzia della qualità dei contenuti, anche informativi, offerti ai cittadini da queste importanti realtà». (Ansa Roma, 26 luglio 2018)
«Incontrare la stampa parlamentare rappresenta una importante occasione per ribadire l’importanza primaria della libertà di informazione, che non è il prodotto ma un diritto fondamentale tutelato dalla Costituzione». Con queste parole il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha aperto questa mattina al Quirinale la tradizione cerimonia del Ventaglio.
«L’articolo 21 ha aggiunto il Capo dello Stato garantisce, con sobria efficacia, questo diritto, che fornisce sostanza alla democrazia dei moderni. La libertà di informazione e i diritti che vi sono collegati, e il sostegno, funzionale ad assicurarla in concreto, alimentano il circuito democratico. Attraverso l’informazione i cittadini acquisiscono elementi di conoscenza per elaborare opinioni, che devono essere libere e consapevoli».
La libera stampa, ha anche osservato il presidente rivolgendosi ai giornalisti, «è uno degli elementi che contrassegnano l’Europa e costituisce un suo grande contributo alla civiltà del mondo. Voi accompagnate, narrate, analizzate, criticate le vicende della vita politica e istituzionale e, in questo modo, contribuite alla sua qualità e al suo buon livello. Una vita politica e istituzionale che fosse priva di questa condizione sarebbe inevitabilmente distorta e a rischio di involuzioni».
«La proroga dell’entrata in vigore del decreto intercettazioni è una buona notizia. Con altrettanto favore va accolta l’intenzione del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, di riscrivere la norma per impedire qualsiasi forma di bavaglio all’informazione. È però auspicabile che la fase di confronto e di ascolto annunciata dal ministro coinvolga anche gli enti della categoria dei giornalisti e consenta di mettere a punto norme per rimuovere dal nostro ordinamento tutte le forme di bavaglio ai cronisti». Lo affermano, in una nota, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, e Carlo Verna e Guido D’Ubaldo, presidente e segretario del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti.
«La cancellazione del carcere, il contrasto alle cosiddette querele temerarie, utili soltanto a impedire ai giornalisti di occuparsi di determinate questioni e di fare inchieste, la tutela del segreto professionale, sempre più spesso attaccato da azioni di magistrati e forze dell’ordine, come perquisizioni personali e nelle redazioni, sono provvedimenti più volte auspicati anche da organismi internazionali indipendenti e non più rinviabili, nell’esclusivo interesse dei cittadini ad essere informati», concludono i vertici di Fnsi e Cnog.
«È una bella giornata per la legalità e per la lotta alla mafia. Il capomafia Salvatore Giuliano, il figlio Gabriele ed altre 17 persone sono stati arrestati. Si tratta di coloro che, fra laltro, stavano progettando un attentato per far saltare per aria con un’autobomba il giornalista Paolo Borrometi, presidente di Articolo21. Alcuni degli arrestati sono, inoltre, attualmente a processo per minacce di morte aggravate dal metodo mafioso nei confronti dello stesso Borrometi». Lo affermano, in una nota, Federazione nazionale della Stampa italiana, Associazione Siciliana della Stampa e Usigrai.
«L’operazione di magistratura e forze dell’ordine proseguono dimostra ancora una volta che lo Stato è più forte. Chi, come Paolo Borrometi, insieme con altri cronisti siciliani, si impegna da anni per illuminare le periferie del malaffare in quei territori, mettendo spesso a rischio la propria vita, vede oggi ripagato il proprio lavoro».
Il sindacato dei giornalisti italiani, che si è costituito parte civile nei processi a carico di tutti coloro che hanno minacciato o aggredito i cronisti, «ringrazia la Procura, le forze dell’Ordine di Catania e tutti i giornalisti che garantiscono la ‘scorta mediatica’ a Paolo Borrometi e agli altri colleghi minacciati e continuerà a battersi affinché venga assicurato a tutti i giornalisti il diritto di fare inchieste e di informare i cittadini», concludono Fnsi, Assostampa Siciliana e Usigrai.
Solidarietà a Paolo Borrometi la esprime anche il gruppo siciliano dell’Unci. «La Squadra mobile di Siracusa – scrive Leone Zingales -, con il coordinamento della Dda di Catania, ha arrestato 19 persone nell’ambito delloperazione antimafia denominata ‘Araba Fenice’. Tra gli arrestati anche Salvatore Giuliano ed il figlio Gabriele che stavano progettando un attentato al tritolo contro il giornalista Paolo Borrometi, presidente di Articolo21. Ringraziamo autorità giudiziaria e polizia di Stato per avere inferto un duro colpo ad una organizzazione criminale che condizionava l’attività di commercianti ed imprenditori di una vasta porzione della provincia di Siracusa. L’arresto dei Giuliano, inoltre, consente al collega Paolo Borrometi di proseguire il proprio lavoro con la necessaria serenità nella consapevolezza che lo Stato è presente più che mai nella lotta alla mafia e alle varie illegalità. Paolo Borrometi non è solo».