Eventi

In occasione del Solenne Pontificale, torna a Napoli Il Principe Don Pedro di Borbone Due Sicilie – Sontuosa cerimonia nella Basilica di Santa Chiara

Napoli, 28 aprile 2019

S. A. R. Commentando l’investitura di 170 nuovi Cavalieri «Grande responsabilità»

Napoli, 28 aprile 2019

Sergio Angrisano

Promessa mantenuta; Sua Altezza Reale il Principe Don Pedro di Borbone Due Sicilie è tornato a Napoli per il Solenne Pontificale in onore di San Giorgio Martire, tenutosi in una gremita Basilica di Santa Chiara.

Il giorno precedente la sontuosa cerimonia di “investitura” Don Pedro di Borbone aveva partecipato ad una visita nel pomeriggio alla “Giornata del Sorriso” organizzata presso l’Azienda Ospedaliera Santobono Pausillipon.

Un legame indissolubile tra i Borbone e Napoli. Ma, anche una presenza fattiva sul territorio, tra gli scopi del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, spiega S.A.R. Don Pedro di Borbone, che per l’occasione è accompagnato dal figlio S.A.R. il Principe Don Jaime, Duca di Noto e Gran Prefetto dell’Ordine Costantiniano; c’è grande attenzione e sostegno verso le classi più bisognose e sofferenti. Oggi sono qui, grazie all’importante collaborazione tra l’Ordine Costantiniano e il Real Circolo Francesco II di Borbone, continua spiega Don Pedro di Borbone; sono nella mia veste di Gran Maestro, ho accettato l’invito del dott. Davide Aquila a partecipare alla “Giornata del Sorriso”, presidente della Fondazione Sorrisi, che pratica la clownterapia nei reparti pediatrici e in altre strutture sanitarie, regalando un sorriso ai piccoli degenti.

La visita si è conclusa con l’incontro con il Presidente ed il Direttore della Fondazione Santobono, a cui doneremo una moderna apparecchiatura molto utile per il Dipartimento di Oncoematologia Pediatrica. Si tratta di un caschetto con un visore ottico che emette una luce assorbita dall’emoglobina venosa, convertendola in un’immagine dei vasi sanguigni.

La tre giorni napoletana, ha avuto il suo culmine nella cerimonia del Solenne Pontificale di San Giorgio Martire, Patrono dell’Ordine Costantiniano, celebrato nella Basilica di Santa Chiara. Il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, è l’ordine più antico della Cristianità, e riveste un ruolo molto importante, in particolare modo, in un periodo in cui in varie parti del mondo, come abbiamo visto recentemente in Nigeria, ma non ultimo i gravissimi fatti avvenuti nello Sri Lanka, dove i cristiani sono vittime di forte persecuzione. essendo vittime di una radicale intolleranza religiosa, Pertanto, l’Ordine Costantiniano pone come uno dei suoi obiettivi, la promozione e la difesa della libertà di culto nelle società in cui vivere la nostra fede diventa più difficile.  La manifestazione si è conclusa con l’investitura di 170 nuovi “Cavalieri” che sono andati ad infoltire le fila del Sacro Ordine Costantiniano, una responsabilità molto importante ha concluso S.A.R. Don Pedro di Borbone. Alla domanda “quando imparerà il napoletano, Sua Altezza, sorridendo, ha risposto che ha molti amici che traducono per lui, “ma imparerò”.

Il Pontificale a Napoli ha un significato importante. La cerimonia solenne con cui celebreremo la Festa di San Giorgio Martire, non è un caso che, avviene nel complesso monumentale di Santa Chiara. In particolare la Basilica è un luogo che la mia famiglia ha molto a cuore, dove riposano i miei antenati. Quest’anno, ho partecipato per la prima volta che come “Gran Maestro”, ed è stata per me e per mio figlio una grande emozione. In questi anni sia io che la mia famiglia abbiamo avuto l’opportunità di conoscere tante persone e incontrare un affetto sempre crescente da parte della gente, che ricambiamo con altrettanta intensità, insomma Napoli fa parte del nostro cuore. Questa sarà una festa soprattutto per Napoli e per la sua gente, un modo per incontrare e conoscere tante persone, con cui passeremo due giorni molto intensi. Ci tengo in modo particolare a mantenere e ravvivare il legame storico con Napoli e con l’Italia.

S.A.R. Don Pedro di Borbone, alla domanda di un cronista, non manca di precisare un importante passaggio storico “questo punto dobbiamo considerare che anche il ramo spagnolo rientra nel ramo Napolitano o no?”

La risposta è precisa e molto chiara

“No, è un presupposto errato. Vale la pena ricordare ancora una volta, che non esiste un ramo Napolitano, ma se vogliamo una dinastia delle Due Sicilie. Carlo di Borbone, re di Napoli e di Sicilia, fondò la dinastia, che oggi io rappresento come Capo della Casa con il titolo di Duca di Calabria, incarnando il ramo primogenito come Conte di Caserta. Tuttavia per semplificare si parla ad esempio di ramo ispano-napoletano e di ramo franco-napoletano in base al paese di residenza di due rami della stessa famiglia. Infatti a seguito dell’esilio del 1861 una parte si stabilì in Francia, mentre il ramo primogenito rimase poi in Spagna, proprio da dove il re Carlo era partito”.

Quando il cronista gli chiede:

Potrebbe essere questa una seconda fase per una riappacificazione, si è sentito con suo cugino S.A.R. il Duca di Castro?

“Io resto sempre disponibile al dialogo, come ho avuto modo di affermare più volte e se mio cugino lo vorrà, troverà sempre una porta aperta, a patto che siano rispettate le leggi di famiglia”. Questa mattina, una breve visita alla chiesa di San Giuseppe dei Nudi, per un breve saluto, poi alle 11.30 alla volta dell’aeroporto Internazionale di Capodichino, dove alle 14.00 è volato alla volta di Madrid.

Sua Altezza, si è congedato con la promessa di ritornare a Napoli in settembre per partecipare alla festa di San Gennaro. Bienvenido in Napoles si conclude così la tre giorni napoletana.

Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore