IL NEO QUESTORE DI NAPOLI “ALESSANDRO GIULIANO” INCONTRA LA STAMPA
01 giugno 2019
Poche parole qualche sorriso, modi garbati, così si presenta Alessandro Giuliano alla stampa napoletana
Napoli, 01 giugno 2019
Antonio Arzillo
Alessandro Giuliano, 29 anni di servizio, una carriera dedicata prevalentemente al servizio investigativo, arriva dallo SCO di Roma (Servizio Centrale Operativo), questo in breve il lunghissimo curriculum del neo questore di Napoli, è il figlio di Boris, capo della Squadra mobile di Palermo ucciso dalla mafia nel 1979.
Non si spreca in parole, ma utilizza modi gentili, sguardo diretto, così presiede l’affollata conferenza stampa di questa mattina tenutasi nella sala Ammaturo della Questura di Napoli il neo questore di Napoli, Alessandro Giuliano. Che sia un operativo, lo si intuisce immediatamente poca voglia di discernere e di lanciarsi in analisi e riflessioni su temi complessi, perché si dice convinto che un uomo dello Stato non debba farlo, non lo ritengo giusto. Esordendo con questo ragionamento, con garbo ma con fermezza, respinge tutte le domande che, al momento, per lui sono troppo tecniche o estremamente specifiche.
Dopo aver ringraziato il capo della polizia per averlo “ritenuto adatto a un incarico così importante” aggiunge “è un onore essere il questore di Napoli”, Giuliano usa parole di elogio nei confronti del suo predecessore, Antonio De Iesu: “Un grande poliziotto che conosco da anni. So che mi lascia un fardello, ma anche la tranquillità di lavorare con grandi professionisti, colleghi straordinari in un ufficio di eccellenza”.
In arrivo dallo Sco e da un serie di importanti ruoli investigativi, il questore siciliano torna nel capoluogo campano dove, venti anni fa, era stato in servizio alla Squadra mobile: “Non mi sentirete parlare di indagini, non lo facevo quando ero investigatore e non lo farò adesso – chiarisce – A Napoli ci sono stato per due anni, la conosco ma non benissimo. Ho lavorato qui e l’ho frequentata da turista perché è una città meravigliosa e sono convinto che la stragrande maggioranza dei napoletani siano persone perbene. E’ mia ntnzione continuare a tenere rapporti perfetti con le forze giudiziarie” e che “qui ci sono delle potenzialità investigative eccellenti che riguardano anche le altre forze di polizia”. “Per me la Questura dovrà essere un luogo aperto – aggiunge – chiunque qui si dovrà sentire a casa propria e la Questura dovrà uscire per incontrare la città. Conclude l’incontro con la stampa dicendo che; un poliziotto “deve essere ogni giorno calato nella realtà che lo circonda ed essere tra le persone. A qualunque costo”. Noi, non possiamo che augurare buon lavoro al nuovo Questore di Napoli.