A Calitri (AV) dal 19 al 25 agosto c’è lo Sponz Festival con Vinicio Capossela
Quest’anno il tema si chiama “sottaterra” , ma pare non abbia nulla a che fare con quel che si può pensare, anzi dovrebbe essere proprio l’inverso. Lo Sponz Fest offre musica, tanti colori, tradizioni, sapori dell’Alta Irpinia e miscela varie culture; insomma questa è una grande festa che tra miti e leggende e tra cucina e vini fa ballare un intero territorio che in materia ha molto da dare. Il termine “sponz” è l’acronimo antico di sposalizio, ed è la parte festosa degli stessi. Quest’appuntamento sui monti irpini di fine estate ha sempre avuto un grande successo. L’anno scorso vi hanno partecipato circa 35.000 persone ed ha contribuito a far rinascere una linea ferroviaria che aveva cessato di unire alcuni di questi paesi oramai dimenticati. Quella ferrovia infatti torna in vita per portare turisti in Alta Irpinia.
Il Festival ha l’onore di avere la direzione artistica di Vinicio Capossela, che è calitrano, e si svolge appunto nel comune di Calitri, con il supporto dei Comuni di Cairano, Lacedonia, Sant’Angelo dei Lombardi, Senerchia, Villamaina. Tutti questi sono borghi dell’Alta Irpinia di una bellezza paesaggistica e naturalistica incomparabile.
Calitri, Caletrium in Latino, Aletrion in Greco, Calitr in lingua locale, conta quasi 5000 abitanti, si trova in riva al fiume Ofanto ed è il riferimento dell’Alta Irpinia, essendone il Capoluogo della relativa Comunità Montana. Questo bellissimo borgo conta ben 9 Chiese da visitare, da vedere ci sono Palazzo Zampaglione ed il Museo della Ceramica. “Acquaforte“ è la poesia che Giuseppe Ungaretti dedicò a Calitri.
A Calitri risiedono tre leggende. La prima è quella del folletto con il cappello rosso che qui chiamano “Scazzamauriegghij”, e che appare e scompare senza far rumore o camminare;
La seconda è quella della “Criatura r’ la Cupa”, una bimba in fasce che fu trovata per strada da un contadino e che dopo un breve tragitto divenne adulta spaventando il contadino con un ghigno orribile, ma non fu buttata nel dirupo dagli abitanti poiché aveva una croce su ogni scarpa.
La terza è quella del Tesoro di San Zaccaria, raggiungibile solo a patto di dare l’anima al demonio e creato con le ruberie di ladroni che lo nascosero nelle grotte del bosco di Castiglione, dove per trovarlo si doveva scendere in grotte sempre diverse poichè i demoni lo spostavano sempre più in profondità.
Buona visita e buon Sponz a Calitri, luogo magico dell’Alta Irpinia.