Tre arresti e 587 persone identificate: 24 ore di attività della Polizia di Stato nello stazione ferroviaria di Napoli centrale
Napoli 17 novembre,2019
Tre arresti e 587 persone identificate: 24 ore di attività della Polizia di Stato nello stazione ferroviaria di Napoli centrale.
Tre persone arrestate e 587 persone identificate: è questo il bilancio delle ultime 24 ore di attività del Compartimento Polizia Ferroviaria per la Campania nella stazione centrale di Napoli.
Le pattuglie in servizio nello scalo partenopeo sono state impiegate per il controllo del territorio ferroviario presidiando i 5 varchi di accesso alla stazione, creati con l’introduzione dell’ormai rodato dispositivo perimetrale di sicurezza che permette un’accurata vigilanza e un controllo a campione di viaggiatori e bagagli. A velocizzare l’attività, l’utilizzo degli smartphone per la verifica in tempo reale dei documenti d’identità, che consentono di accelerare le procedure di identificazione e dei metal detector che, nell’attività di controllo dei bagagli, hanno permesso il raggiungimento di elevati standard di sicurezza, garantendo una maggiore tranquillità sia ai viaggiatori che ai frequentatori del mondo ferroviario.
NAPOLI: Tenta di rubare dalla borsa di una viaggiatrice. Arrestato borseggiatore senegalese
Un luogo affollato, le scale mobili, la coda per la salita o la discesa da un convoglio: sono questi i posti preferiti dai borseggiatori che, approfittando del trambusto, mettono in atto l’attività criminosa e colpiscono senza farsene accorgere. La maggior parte dei furti con destrezza avviene proprio in queste circostanze dove il malcapitato, scelto oculatamente, diventa vittima di questo spregevole reato.
Il trentanovenne cittadino senegalese, pluripregiudicato e, tra l’altro, anche borseggiatore “di professione”, la sua preda se l’era scelta frettolosamente, individuandola in una donna apparentemente distratta che si accingeva a servirsi delle scale mobili della stazione di piazza Garibaldi. Il pregiudicato si è posto immediatamente alle spalle della donna e, approfittando della ressa, le ha aperto la borsa tentando di portarle via il portafogli. Ma la signora, che tanto distratta non era, accortasi di quanto stava accadendo, ha iniziato a gridare, nel tentativo di far desistere il malvivente. Le sue grida sono state udite da una Guardia Particolare Giurata in servizio nello scalo metropolitano che è accorsa in aiuto della malcapitata chiedendo, nel contempo, l’intervento della Polizia Ferroviaria. Gli agenti della Polfer, prontamente giunti sul posto, hanno bloccato il cittadino straniero e lo hanno tratto in arresto per tentato furto aggravato.
Da ulteriori accertamenti effettuati dai poliziotti è emerso che lo straniero è stato più volte arrestato per aver commesso gravi reati e, nello scorso mese di ottobre, è stato condannato con la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria; obbligo che ha volutamente ignorato e al quale si è sistematicamente sottratto.
Giudicato con rito direttissimo nella giornata di ieri, il trentanovenne senegalese è stato condannato alla pena di anni uno, mesi quattro e giorni 26 di reclusione, al pagamento delle spese processuali con l’ applicazione della misura cautelare di detenzione in carcere poiché, per il Giudice, vi è “un rischio elevatissimo di commissione di altri delitti analoghi da parte dell’imputato” che, i fase di udienza, ha mostrato di non sentire “alcun vincolo dei provvedimenti dell’ autorità così che non rispetterebbe in alcun modo anche un’eventuale misura auto-custodiale”. Pertanto i poliziotti della Polfer, dopo gli adempimenti di rito, hanno condotto l’uomo presso la Casa Circondariale di Poggioreale per l’espiazione della pena.
NAPOLI: Sorvegliato speciale arrestato dalla Polizia Ferroviaria. Sottoposto all’obbligo di dimora, si era allontanato dal comune di residenza senza il permesso dell’ Autorità Giudiziaria.
Ha cercato di confondersi tra i viaggiatori che affollano la stazione di Napoli Centrale, nel tentativo di passare inosservato alle pattuglie della Polizia Ferroviaria, ma il suo atteggiamento guardingo ha immediatamente destato sospetti nei poliziotti che hanno deciso di identificarlo.
L’uomo, un cinquantenne residente nel napoletano, nel vedere gli agenti della Polfer avvicinarsi, ha finto di ignorarli, cercando di guadagnare velocemente l’uscita. I poliziotti, però, sono riusciti a raggiungerlo e, vincendo le reticenze e le scuse del soggetto, lo hanno fermato per i dovuti accertamenti. Dal controllo effettuato presso la banca dati interforze è emerso che il cinquantenne, pluripregiudicato con numerosissimi precedenti penali e di Polizia, per la sua pericolosità era stato sottoposto all’ obbligo di dimora della durata di 3 anni nel comune di residenza, dal quale non si sarebbe dovuto allontanare senza autorizzazione dell’ A.G.. Da ulteriori verifiche effettuate negli Uffici della Polizia Ferroviaria l’uomo è risultato affiliato ad un pericoloso clan criminale nel quale ha rivestito un ruolo di primaria importanza, con la partecipazione a riunioni associative di carattere decisionale, facendosi promotore di iniziative criminali di carattere estorsivo; tutti elementi, questi, che avevano portato il dal Magistrato di Sorveglianza ad applicargli, nel mese di novembre del 2017, la misura di prevenzione.
Tratto in arresto per la violazione dell’obbligo di dimora, nel pomeriggio di ieri il cinquantenne, giudicato con rito direttissimo, è stato condannato alla pena di mesi otto di reclusione.
NAPOLI: Aggredisce capotreno e tira il freno di emergenza: arrestato dalla Polfer per aver messo in pericolo la sicurezza del trasporto ferroviario.
Nella tarda serata di ieri un pregiudicato quarantaduenne napoletano che aveva accompagnato la madre a bordo di un treno Italo diretto a Bergamo, per sua distrazione, nonostante i segnali di avviso del capotreno, non si è accorto dell’imminente partenza del convoglio ed è rimasto bloccato all’interno. Dopo qualche minuto di esitazione ha deciso di tirare il freno di emergenza, causando così il brusco arresto del treno in un’area immediatamente esterna alla stazione centrale, una zona ad alto rischio per l’elevata movimentazione dei convogli ferroviari.
Forzando la maniglia di emergenza, ha aperto la porta della carrozza, deciso a scendere, quando è arrivato il capotreno che gli ha intimato in modo autorevole di desistere dal proprio intento. Ma a nulla sono valse le parole del dipendente della società di trasporto: il quarantaduenne non ha voluto sentire ragioni e lo ha aggredito con calci e pugni. Subito dopo è sceso sui binari in una zona completamente buia, dirigendosi a piedi verso la stazione centrale, mettendo così a rischio la sicurezza del trasporto ferroviario in transito, compresa quella del treno da cui era sceso, a bordo del quale vi erano oltre 350 passeggeri
Il capotreno, avvertito dell’accaduto la centrale operativa delle ferrovie ed il Centro Operativo della Polizia Ferroviaria, ha richiesto di poter riportare il treno in stazione perché, a seguito delle percosse subite, non era in grado di portare a termine il servizio. Il convoglio dell’alta velocità è stato quindi fatto rientrare mentre tutti i macchinisti dei treni in partenza ed in arrivo sono stati allertati affinché procedessero a “passo d’uomo” adottando le previste cautele per la presenza di persone estranee sui binari. Giunto in stazione, il capotreno è stato trasportato presso l’ospedale “Loreto Mare” dove gli sono state diagnosticate contusioni multiple, traumi e abrasioni guaribili in 6 giorni. Il treno dell’alta velocità, ripartito dopo la sostituzione del capotreno, ha comunque maturato circa un’ora di ritardo a causa del comportamento indebito tenuto dal quarantaduenne.
Quest’ultimo, rintracciato dagli agenti della Polizia Ferroviaria lungo i binari mentre tentava di raggiungere la stazione è stato fermato e condotto negli Uffici di Polizia dove gli sono stati contestati i reati di messa in pericolo della sicurezza dei pubblici trasporti, interruzione di pubblico servizio e resistenza ad incaricato di pubblico servizio.
Pertanto l’uomo, tratto in arresto, è stato condotto presso il proprio domicilio, agli arresti domiciliari, a disposizione dell’ Autorità Giudiziaria.