E’ il giorno di San Gennaro la data scelta dagli attivisti del Fronte del Dissenso per recapitare a S.E. Monsignor Domenico Battaglia una lettera apertura e, di dialogo con la chiesa.
Napoli, 19 settembre 2021
Le incertezze del nostro tempo, hanno indotto gli attivisti del Fronte del Dissenso Campania a a porsi degli interrogativi anche sul ruolo della Chiesa in questa crisi di valori della nostra società. Stamattina una delegazione di attivisti del Fronte, ha consegnato nelle mani del segretario del cardinale Domenico Battaglia una missiva con degli spunti di riflessione e una richiesta di confronto con il Pastore della chiesa napoletana. Nella certezza che l’alto prelato, forte della sua storia di prete di strada, sappia raccogliere l’appello sofferto di fedeli e cittadini, auspichiamo un sereno confronto sui temi che abbiamo posto. Riteniamo doveroso pubblicare a beneficio di tutti il contenuto della lettera inviata al cardinale Battaglia.
Napoli, 19 settembre 2021
Eminenza,
Stiamo vivendo tempi tribolati, e pressante è, per molti, la necessità di trovare risposte e conforto nella fede. Ci rivolgiamo a Lei in umiltà e fratellanza, angosciati dalla situazione di esclusione, discriminazione, sospetto, tensione da cui la nostra società è affetta da tempo a causa di scelte politiche che, con il pretesto di un’emergenza sanitaria, non mirano all’unione fra le persone, ma alla divisione. E Lei, Cardinale, sa bene chi è il Grande Divisore; sa che la frattura tra gli uomini è sempre opera diabolica, che il Male si caratterizza precisamente per la propria capacità di separare le persone, di far sì che l’altro non sia il nostro collaboratore, amico, fratello, ma solo una potenziale minaccia, un competitore, o addirittura un untore, di cui sospettare. Non è questo, Eminenza, che ci hanno insegnato secoli di tradizione religiosa, non è questo che troviamo nei testi sacri, nella Parola del Signore, nelle opere dei Padri della Chiesa, nelle gesta dei Santi, come il nostro Gennaro.
Noi non siamo negazionisti, né integralisti, né estremisti, tutt’altro: siamo fratelli e sorelle alla ricerca disinteressata e appassionata della Verità e del bene. Verità che, nonostante gli arroganti proclami dei nuovi edificatori della Torre di Babele, la Scienza non è mai in grado di dare, perché la verità riguarda anche l’anima, lo spirito, la convivenza degli individui. Tanto più che la scienza è oggi fagocitata da pervasive istituzioni scientifiche manovrate da governi non sempre trasparenti e gruppi di pressione e di potere privati che ne snaturano la vocazione alla riflessione posata, al libero dibattito: i mercanti nel Tempio.
Davanti al malessere che tutto ciò sta provocando in settori crescenti della popolazione (cioè, Eminenza, del Suo gregge, dei Suoi figli), il Governo degli uomini può anche essere condizionato dai miseri interessi, dall’ansia di potere, dai rancori, dalla fragilità stessa della condizione umana; ma la Chiesa di Dio dovrebbe far sentire la voce eterna e potente di Cristo, che ci chiede, più di ogn’altra cosa, la fratellanza e l’uguaglianza, e vieta, tacciandola come opera del Maligno, qualsiasi discriminazione, qualsiasi divisione.
Francesco d’Assisi ci ha insegnato la bellezza dell’inclusione quando ha abbracciato il lebbroso; la gioia della vita quando ha glorificato la Natura. Perché il Francesco di oggi, che siede sul soglio di Pietro, indulge alle culture del controllo, della paura, della morte, dell’esclusione? Noi chiediamo, con umiltà ma con la forza della fede, che venga riconosciuto senza ambiguità e senza ipocrisie il diritto alla libera scelta, in ossequio alla sacralità del corpo come Tempio di Dio.
Sentiamo l’intima esigenza di esporre a Lei, nostro Pastore, le nostre ansie, le sofferenze e le paure nostre e dei nostri cari: pensiamo ai nostri figli ma anche a i nostri anziani padri. Le saremmo grati, pertanto, se volesse accoglierci in udienza e intavolare un dialogo cordiale nel segno della fede, intensa, sentita, vissuta, che ci accomuna.
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