Cultura

San Gennaro e il culto dei napoletani

Napoli, 05 ottobre 2022

“In un bracciale d’argento ha ricordato quel gesto prodigioso e provvidenziale”

L’orafo napoletano Gennaro Buccino ricorda il prodigioso evento della liquefazione del sangue di San Gennaro con un bracciale d’argento

di Antonio Russo

La credenza popolare considera la figura di San Gennaro, Santo patrono di Napoli, fondamentale nell’arresto dell’eruzione del Vesuvio del 1631, evento accaduto in coincidenza di una processione in cui le sue reliquie furono portate in processione ed esposte di fronte al Vesuvio. Il culto di San Gennaro è sempre stato popolare, radicato nella cultura partenopea. Il popolo napoletano nel corso dei secoli ha avuto rapporto paritario con San Gennaro. Lo testimoniano il Tesoro e la cappella dedicata a San Gennaro nel duomo di Napoli. Un orafo napoletano ha dato nuova linfa vitale al culto di San Gennaro attraverso la realizzazione di un bracciale d’argento rappresentante l’ampolla del sangue di San Gennaro. L’ha realizzato l’artista Gennaro Buccino, noto in città per la sua creazione del ciondolo dell’ ampolla del sangue di San Gennaro. Il ciondolo dell’ampolla del sangue di San Gennaro ha conquistato diversi personaggi: Alessandro Gassmann, Lello Arena, Natalie Imbruglia e Diego Armando Maradona Junior. Sono solo alcuni nomi famosi. Il ciondolo è messo in mostra nella Cappella del Tesoro di San Gennaro. La sua creatività ha colpito ancora una volta con un’idea legata al Santo Patrono di Napoli San Gennaro: un bracciale d’argento con la forma del ciondolo dell’ampolla del sangue di San Gennaro.In quel piccolo chiosco di fiori nei pressi del Teatro Bellini, Gennaro, ispirato forse dal santo che ha il suo nome, si è messo al lavoro, concretizzando un’idea in materia. “Questa mia creazione è nata da una commissione di un mio caro amico. La richiesta consisteva in un bracciale d’argento raffigurante l’ampolla del sangue di San Gennaro. Così ho avuto l’idea di riportare la figura del ciondolo dell’ ampolla di San Gennaro su un bracciale d’argento battuto su una base di legno di quercia”, racconta l’orafo napoletano Gennaro Buccino. E spiega: “Ha uno scopo preciso la scelta di plasmare su questa base di legno di quercia: di dare l’effetto di pietra lavica al bracciale stesso per ricordare che San Gennaro fermò la lava del Vesuvio”. Tra fede, tradizione, scienza e superstizione, il miracolo del sangue viene guardato con occhi meravigliati tanto dai fedeli quanti da chi non è credente, ma unisce insieme l’intero popolo napoletano.

Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore