Verso il referendum
Redazione di Bari, 27 luglio 2024
di : Canio Trione
Armati di una passione degna di ben altri scopi le burocrazie regionali del nord -presidenti in testa – di destra e di sinistra hanno ingaggiato una lotta senza esclusione di colpi con le burocrazie ministeriali per attribuirsi la fatica di gestire e spendere il gettito riveniente dai contribuenti di quelle regioni. La chiamano autonomia differenziata.
Ispirate da luciferina determinazione le sinistre pur avendo in modo determinante appoggiato tale idea, si oppongono a tale autonomia differenziata sostenendo le ragioni della classe politica regionale meridionale anche se proprio questa è la principale causale della arretratezza del Sud.
In questa maniera il meridionale che dovesse opporsi all’ autonomia differenziata si troverebbe ad essere favorevole ai propri carnefici e favorevole alla burocrazia romana che anche essa non è stata in grado di lenire le differenze tra le due italie.
Se invece volesse votare a favore della autonomia proprio per andare verso una più ampia divisione delle politiche si troverebbe a approvare l’attuale travaso permanente e continuo di ricchezza a favore del Nord.
Cioè la sinistra con la sua proverbiale Mefistofelina genialità è riuscita a fregare il Sud qualunque cosa decida di fare.
Inoltre il referendum per quanto perverso come detto, sarà comunque un successo per la sinistra sia perché permette loro di darsi un tema che diversamente non avrebbero, sia di farsi paladini di un’area che elettoralmente è sempre stata determinante e che adesso non può che divenire sinistra pur dandosi così la zappa sui piedi.
Tutto questo accade mentre l’interesse vero del Sud sarebbe quello di favorire una vera autonomia -ma non amministrativa- intesa a rafforzare l’inetta classe politica meridionale bensì reale sul piano fiscale, tariffario, creditizio, cioè autonomia senza aggettivi.
Purtroppo abbiamo visto come in Europa dopo aver vistosamente perso le elezioni le sinistre sono state capaci di confermare nei ruoli apicali gli stessi di prima con voti plebiscitari quasi che le elezioni le avessero vinte. Questo disprezzo quasi satanico per i cittadini elettori lo ritroviamo nel caso della autonomia differenziata che certamente riusciranno a ritorcerla contro i meridionali stessi… qualunque cosa accada.
Senza un partito meridionale, meridionalista e con sede al Sud saremo sempre nella stessa situazione.