Dossieraggi a gogo
Bari, 9 Novembre 2024
Canio Trione
Già altre volte da queste colonne ci siamo chiesti a chi giova la nube di informazioni rubate da questi personaggi così pratici di cose informatiche? Non sembra trattarsi di un nuovo Julian Assange o un italiaco WikiLeaks ma di tutt’altro.
Certamente anche questo caso mostra come la tecnologia non solo non sia infallibile ed impenetrabile ma che faccia acqua da tutte le parti. Ma, concretamente, come mai viaggiavano così tanti soldi per avere questi dati? Chi li ha spesi e perché? Forse a queste domande si potrà dare una qualche risposta sicura anche se certamente parziale prima di mettere tutto nel dimenticatoio,… ma l’Italia come organizzazione amministrativa esiste oppure è in balìa delle onde? E da quando? L’entrata nell’euro perché non è stata sottoposta a referendum? Era stata decisa altrove? E per il futuro chi ci garantirà un minimo di indipendenza da forze straniere e -quello che più conta- ostili?
Il bancario di Bitonto che se la spassava a dare un’occhiata ai conti dei Vip e che campeggiava in testa alle notizie di qualche giorno fa, è stato dimenticato -come era prevedibile- ed appare naif se accostato a questi traffici ben più gravi e che colpiscono alla radice il funzionamento del nostro Stato. Certo, fra qualche giorno i toni diverranno più soffusi e i giornaloni si incaricheranno dopo lo scoop di questi giorni (anche loro hanno famiglia), a diluire le cose fino a non parlarne più, magari perché nel frattempo qualche bomba atomica è stata utilizzata,…… in modo da spostare l’attenzione dei cittadini e in modo da lasciare che tutto rimanga come è sempre stato.
Ma noi cittadini abbiamo un elemento in più per capire che anche gli stati che riteniamo amici come anche grandi banche private potrebbero aver prezzolato società italiane ma anche estere per sapere e condizionare la vita e le decisioni del nostro governo.
Una ragione in più per non pagare le tasse? Qualcuno comincia anche a pensare così! Una ragione in più per non andare a votare? Molti già lo fanno! Una ragione in più per andarsene, armi e bagagli in posti più seri e meglio gestiti? Specie i giovani non ci pensano troppe volte. Ma quando finisce la caduta dello stato italiano? Oltre al disastro del debito, della invasione dei diseredati di tutto il mondo senza un’azione efficace di contenimento, della burocrazia che rema contro i produttori di valore, dell’esercito che si riduce a mandare in giro una vestigia borbonico-fascista come l’Amerigo Vespucci per ritagliarsi un po’ di credibilità, della svendita dei gioielli di famiglia alla finanza estera, della mancanza di una moneta nazionale, ecc. ecc. quando finirà il crollo italiano? E cosa comporterà se non il caos di cui nessuno avrà la forza di occuparsene?
Gli elettori hanno scelto come in moltissimi altri stati del mondo un governo di destra per chiedere maggiore protezione della propria identità ed interessi; ma abbiamo visto come sta andando e come altri poteri si stanno scatenando perché questa opera non vada a buon fine. L’assedio cui è sottoposta la destra dalla pubblica amministrazione, all’informazione, da certa magistratura, alla finanza e alla grande impresa, può essere aggirato ma serve una preparazione formidabile che non sembra che nessuno dei Vip abbia. Il silenzio che c’è per la riduzione di otto punti percentuali nell’afflusso alle urne liguri che significa per tuti quelli che si occupano di politica? Che conta la poltrona e null’altro e tanto meno conta se il sistema dei partiti ha un seguito? Voteremo per Antonio La Trippa tanto caro al grande Totò?
Non serve più la contrapposizione destra-sinistra; serve uscire da questa trappola ideologica che è l’abisso culturale in cui siamo caduti: chi lo farà? Non siamo sulla strada giusta.