Trentacinque anni di Libertà – La Caduta del Muro di Berlino e il suo Impatto sul Mondo
Napoli, 9 Novembre 2024
Esmeralda Mameli
Berlino, per 28 anni una città spezzata in due.
E’ il 2 maggio del 1945, i tedeschi hanno perso la guerra.
La Germania è divisa in due: l’Ovest è sotto l’influenza americana, inglese e francese; l’Est è sotto quella sovietica di Stalin.
Berlino è uno scheletro urbano.
Le potenze vincitrici dopo la caduta del Regime Nazista decidono di dividersi Berlino in quattro aree, una per ogni paese.
La Germania esce dalla dittatura Nazista per entrare in quella Comunista.
La costruzione del muro è una risposta al crescente flusso migratorio che dalla Germania dell’Est si dirige verso l’Ovest minacciando la stabilità del Regime Comunista, ma è anche un modo per contenere l’insoddisfazione interna manifestata dai cittadini verso il Regime stesso.
Il Governo della RDT vuole impedire ai cittadini di scappare, mostrando al mondo l’esistenza di un sistema forte e disciplinato, così con il sostegno dell’Unione Sovietica, decide di erigere un muro.
All’una di notte del 13 agosto del 1961 inizia la costruzione del muro di Berlino.
Quattrocento camion scaricano cemento, pali metallici, filo spinato.
Cinquemila uomini attendono nelle caserme gli ordini, tutte le forze sono mobilitate per la massima allerta.
Vengono chiuse 193 strade, 12 linee ferroviarie, 69 varchi su 81, decine di stazioni.
Berlino Ovest viene circondata per più di 155 km con filo spinato e sbarramenti presidiati dalle guardie di frontiera.
Alle 06:00 del mattino gli operai hanno finito il loro lavoro, concludendo con successo l’Operazione Rose.
La sorte dei berlinesi cambia in meno di 5 ore in una notte d’agosto del 1961.
Il filo spinato spezza le famiglie, interviene sui destini di centinaia di persone: genitori separati dai figli, mariti dalle mogli, anziani soli, fidanzati e amici divisi, niente contatti, niente comunicazioni.
Tra il 1961 e il 1989 molti cercano di oltrepassare il confine, ma la polizia di frontiera spara sulle persone in fuga. Si stima che oltre 5 mila persone hanno tentato di attraversarlo e molte di esse hanno perso la vita.
Il muro di Berlino è un simbolo tangibile della Guerra Fredda e della divisione tra Est e Ovest. In principio il muro si presenta solo come un groviglio di filo spinato e reticolati, solo successivamente è sostituito da una costruzione di cemento rozza ma solida.
Il 9 Novembre 1989 sull’ondata di cambiamenti socio-politici che coinvolgono l’Europa, il muro di Berlino cade, rappresentando una svolta storica, la fine della Guerra Fredda, la riunificazione della Germania, l’avvio di un nuovo scenario socio-economico, culturale e democratico europeo.
Il muro di Berlino oggi assume diversi significati storici e simbolici che hanno concorso ad impattare profondamente il corso della storia globale: promuove la pace e la cooperazione tra le nazioni; è simbolo di libertà; è il trionfo dei diritti umani; è un monito di riflessione sui concetti di divisione, di mancanza di libertà, di oppressione; è la volontà di superare le divisioni ideologiche e geopolitiche; ed è soprattutto memoria storica e speranza per il futuro.