La neo democrazia
Bari, 9 Gennaio 2025
Canio Trione
La possibilità di scegliere tra una dittatura neocomunista e una dittatura neofascista NON è una forma di neo democrazia.
Una sinistra che ha governato senza avere il necessario consenso elettorale e che ha svenduto le proprietà pubbliche racchiuse nell’IRI e non solo, quella che ci ha regalato l’euro senza chiederne l’opinione agli italiani, quella che promuove la iper fiscalità per offrire servizi che non ci sono, quella che produce milioni di disoccupati garantendo “diritti” galattici agli assunti e nulla a tutti gli altri, quella che favorisce la tecnologia ambienticida per poi lamentarsene,….quella sinistra ha certamente la democrazia in profondo disprezzo.
Una destra che ancora consente la prevalenza assoluta della Pubblica Amministrazione -vera nuova dittatura- sulle libertà individuali, quella che limita la libertà di movimento (una specie di arresti domiciliari soft) a chi viola il nuovo codice della strada, quella che accusa di evasione un cittadino per l’errore del suo commercialista, che punisce chi è sorpreso a lavorare perché extracomunitario o perché privo di durc, che con la scusa della sicurezza sul lavoro tiene in ostaggio le imprese e le appesantisce di ogni onere, che mantiene una iperfiscalità sull’energia e tariffe spaziali sull’acqua, sui pedaggi, …che trasferisce miliardi e armi a favore di bellicose nazioni impegnate in guerre lontane senza che nessun cittadino sia stato chiamato a dire la sua,….certamente ha una idea profondamente distorta di democrazia.
Che dire dell’assenza della giustizia fiscale? O della impossibilità di detenere a casa propria i propri soldi? O delle innumerevoli spoliazioni dei risparmiatori azionisti delle banche fatte fallire per oscure ragioni di potere? Che dire della persecuzione cui sono sottoposte le piccole imprese? O delle ingiunzioni cui siamo sottoposti perchè “ce lo chiede l’Europa”? perché dobbiamo avere gli stessi costi del danaro che hanno i ricchissimi tedeschi e francesi mentre noi abbiamo ben altra situazione occupazionale e reddituale?
L’idea di libertà e quindi di rispetto per la volontà, gli interessi e l’identità di ogni singolo cittadino e della intera comunità nazionale è inesistente; quella idea è disprezzata dai politicanti ed è molto ben rappresentata dalla diserzione del voto da parte della maggioranza dagli italiani.
La prevalenza dei forti sui deboli è l’elemento comune alla destra e alla sinistra.
Le Associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro non rappresentano nessuno se non gli stessi vertici di queste organizzazioni. Che si attende per abolirle e costruirne di nuove con l’unico obiettivo di allontanare da quei ruoli quei personaggi che con manovre interne conservano una carica che non assolvono? Come si può legittimare un sistema di partiti privo di idealità se non quella della dittatura di destra o di sinistra? Quando le singole e collettive identità troveranno il giusto rispetto? Quando il Diritto (non quello scritto dal dittatore di turno ma quello di sempre e per sempre) tornerà ad essere la cifra qualificante dello Stato che si professa, appunto, essere “di Diritto”?