Vaccini o Sieri Genici? – Il dibattito sulla Libertà di Scelta e la Trasparenza
Napoli, 18 Gennaio 2025
Esmeralda Mameli
La pandemia di Covid-19 ha segnato una svolta epocale nella storia della medicina, introducendo una campagna di vaccinazione senza precedenti basata su tecnologie innovative come i vaccini a mRNA. Tuttavia, il termine “vaccini” è stato oggetto di controversie, poiché molti critici ritengono più appropriato definirli “sieri genici”. Questi farmaci, prodotti da aziende come Pfizer e Moderna, utilizzano l’RNA messaggero per indurre le cellule umane a produrre la proteina spike del virus, stimolando così una risposta immunitaria. Sebbene la tecnologia sia stata celebrata come rivoluzionaria, non sono mancate preoccupazioni legate alla sua sicurezza a lungo termine e agli effetti collaterali, tra cui miocarditi, trombosi e reazioni autoimmuni. Secondo dati riportati recentemente, il Giappone ha registrato un aumento significativo dei casi di miocardite e pericardite nei giovani sotto i 30 anni durante il periodo post-vaccinazione, sollevando interrogativi sulla gestione della sicurezza. Questi effetti avversi, seppur rari, sono stati al centro di un acceso dibattito che ha messo in evidenza la mancanza di dati consolidati sugli effetti a lungo termine e la velocità con cui i vaccini sono stati approvati e distribuiti.
La Confederazione Meridionalisti Identitari (CMI) si schiera con decisione per la libertà di scelta, sottolineando come ciascun individuo debba poter decidere autonomamente delle sorti della propria vita e della propria salute. La libertà individuale è un pilastro essenziale della democrazia, ma questa è stata messa a dura prova durante la pandemia, quando milioni di persone si sono sentite costrette a vaccinarsi per ragioni lavorative o sociali. Molte testimonianze riportano di individui che, pur avendo avuto effetti collaterali, si sono sentiti privati del diritto di scegliere senza pressioni. Maria, 42 anni, ha raccontato: “Ho fatto il vaccino perché mi sentivo obbligata, ma ho avuto reazioni avverse che mi hanno spaventata. Avrei voluto avere più informazioni e scegliere in libertà.” Inoltre, la trasparenza istituzionale è risultata spesso carente, con comunicazioni frammentarie e contraddittorie che hanno alimentato la sfiducia nei confronti delle autorità sanitarie. Secondo un’indagine pubblicata dal British Medical Journal, molte decisioni politiche sono state prese senza divulgare adeguatamente i dati scientifici alla base delle scelte. Le critiche si sono concentrate anche sulla gestione della narrativa pubblica, che ha spesso etichettato come “negazionisti” coloro che esprimevano dubbi legittimi. Il caso giapponese, insieme ai dati globali sugli effetti collaterali, ci impone una riflessione più ampia sul rapporto tra innovazione scientifica e diritti umani. I vaccini a mRNA rappresentano una conquista della scienza, ma è fondamentale garantire che ogni intervento medico rispetti i principi di trasparenza, informazione e autodeterminazione.
CMI sostiene con forza il diritto alla libertà di scelta come elemento imprescindibile per tutelare la dignità e la consapevolezza degli individui, impegnandosi affinché mai più nessuno si trovi a dover subire decisioni imposte senza piena conoscenza e consenso.