Cronaca estera

Dazi USA – Un Colpo da 11 Miliardi per l’Export Italiano

Napoli, 20 Gennaio 2025

Esmeralda Mameli

I dazi imposti dagli Stati Uniti sui prodotti europei rischiano di colpire duramente l’economia italiana, con una perdita stimata di oltre 11 miliardi di euro nell’export verso il mercato americano. Questa cifra, che rappresenta una riduzione del 16,8% rispetto agli attuali livelli di esportazione, emerge da un rapporto del centro studi di Confartigianato. Le piccole e medie imprese (PMI), ossia quelle realtà aziendali con un numero limitato di dipendenti e un fatturato annuo contenuto, sono il cuore pulsante del tessuto produttivo italiano e potrebbero essere tra le più penalizzate. I settori più a rischio comprendono moda, mobili, legno, metalli e gioielleria, pilastri del made in Italy apprezzato a livello globale. Le regioni maggiormente esposte sono Emilia-Romagna, Toscana e Lombardia, con Milano al primo posto per valore delle esportazioni.

Per fronteggiare l’impatto dei dazi, Confartigianato e le istituzioni italiane ed europee stanno valutando diverse strategie. Un approccio prioritario è rappresentato dalle negoziazioni diplomatiche con l’amministrazione statunitense per mitigare o rivedere i dazi imposti, evitando un’escalation delle tensioni commerciali. Parallelamente, si punta sulla diversificazione dei mercati, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti esplorando nuove opportunità in Asia, Africa e Sud America, oltre a rafforzare i rapporti con partner consolidati come Canada e Australia.

Le imprese stanno anche investendo nella promozione del made in Italy, attraverso campagne mirate e il supporto dell’Agenzia ICE, che favorisce l’internazionalizzazione e la partecipazione a fiere internazionali. Inoltre, la riduzione dei costi produttivi tramite tecnologie innovative potrebbe migliorare la competitività delle aziende, permettendo loro di compensare in parte l’effetto dei dazi.

A livello europeo, si discute l’introduzione di fondi specifici per i settori più colpiti e l’eventuale adozione di contro-dazi mirati sui prodotti statunitensi per riequilibrare le dinamiche commerciali. Sul fronte interno, la creazione di consorzi tra imprese dello stesso settore potrebbe migliorare la capacità di penetrazione nei mercati esteri, riducendo i costi e aumentando la competitività. Infine, molte PMI stanno puntando sull’e-commerce e sulla vendita diretta per raggiungere i consumatori finali negli Stati Uniti, aggirando gli intermediari e limitando l’impatto dei dazi sui prezzi finali.

Secondo Marco Granelli, presidente di Confartigianato, le imprese artigiane non possono sopportare ulteriori barriere commerciali senza gravi conseguenze occupazionali e produttive. Carlo Maria Ferro, presidente dell’Agenzia ICE, ribadisce la necessità di esplorare mercati emergenti e consolidare quelli tradizionali, mentre Lucia Coppola, economista, richiama l’attenzione sull’importanza di una risposta unitaria europea per arginare gli effetti negativi dei dazi.