Grazia preventiva a Fauci e altri: l’ultimo atto di Biden prima dell’era Trump
Napoli, 22 Gennaio 2025
Esmeralda Mameli
Il presidente uscente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha concluso il suo mandato con un provvedimento controverso: la concessione della grazia preventiva a diverse figure di spicco, tra cui Anthony Fauci, ex responsabile della gestione della pandemia di Covid-19 alla Casa Bianca. La decisione arriva nel contesto dell’Inauguration Day, che segna il ritorno di Donald Trump alla presidenza, e rappresenta un tentativo di proteggere esponenti democratici e altre personalità prese di mira dal repubblicano durante la sua campagna elettorale.
Anthony Fauci, scienziato stimato, ma polarizzante, è stato accusato dai repubblicani di aver adottato misure di contenimento prive di solide basi scientifiche durante la pandemia. Nelle ultime settimane, durante un’audizione alla Camera, Fauci ha ammesso che provvedimenti come il distanziamento sociale e l’uso delle mascherine non fossero supportati da dati certi, suscitando critiche da parte di entrambe le fazioni politiche. Trump aveva già annunciato l’intenzione di perseguirlo penalmente insieme a giornalisti, funzionari dell’intelligence e operatori elettorali.
Con questa decisione, Biden diventa il presidente con il maggior numero di grazie nella storia degli Stati Uniti, avendone concesse oltre 8.000 nel corso del suo mandato. Tra queste, si contano anche 37 commutazioni di condanne a morte trasformate in ergastoli. Tuttavia, alcune figure simboliche, come Julian Assange, restano escluse dal provvedimento, alimentando un dibattito sull’equità della giustizia americana. Assange, che ha scontato una pena per violazione della legge sull’intelligence, continua a essere considerato un simbolo della libertà di informazione e della lotta contro gli abusi di potere, mentre il movimento Free Assange critica il mancato intervento di Biden in suo favore.
Il ricorso alla grazia preventiva, utilizzato raramente nella storia statunitense, assume in questo contesto un significato politico profondo. Biden inaugura un precedente che potrebbe trasformare lo strumento in uno scudo protettivo contro la vendetta politica, in un momento in cui il sistema democratico americano appare sempre più polarizzato.
La grazia concessa a Fauci e ad altri rappresenta una mossa tanto strategica quanto divisiva. Se da un lato Biden cerca di prevenire persecuzioni politiche, dall’altro solleva interrogativi sulla trasparenza delle sue scelte. La protezione offerta ad alcune figure di rilievo, mentre altre rimangono escluse, evidenzia una gestione selettiva che rischia di alimentare ulteriori tensioni. Inoltre, il riconoscimento che molte misure anti-Covid fossero prive di fondamento scientifico mina la fiducia pubblica nelle istituzioni, già fortemente provata dalla pandemia.
La decisione di Biden pone anche un dilemma sul futuro utilizzo della grazia preventiva: si tratta di un atto di giustizia preventiva o di una forzatura politica? Nel caso di Fauci, l’ammissione di errori nella gestione pandemica, benché tardiva, solleva questioni sull’effettivo bilanciamento tra scienza, politica e responsabilità pubblica.