“Roberto Murolo, un museo per il Maestro della canzone napoletana”
Napoli, 22 Gennaio 2025
Esmeralda Mameli
Tre giorni dopo il 113° anniversario dalla nascita di Roberto Murolo, Napoli rende omaggio al Maestro inaugurando il Museo della Canzone Napoletana, ospitato proprio nella casa in cui il celebre artista visse al Vomero. Dopo ritardi e lungaggini, il progetto vede finalmente la luce, trasformando il luogo che fu testimone della sua arte in un centro culturale dedicato alla tradizione musicale partenopea. Nato il 19 gennaio 1912, ma registrato all’anagrafe il 23 gennaio, Murolo crebbe in una famiglia ricca di stimoli artistici: figlio del poeta Ernesto Murolo e di Lia Cavalli, seppe fin da giovane che la musica sarebbe stata il suo destino. Chitarrista raffinato, cantautore e attore, è stato l’interprete più autentico della canzone napoletana, grazie a una voce capace di accarezzare le note come pochi.

Nel museo, il pubblico può ammirare non solo spartiti, chitarre e oggetti personali, ma anche ascoltare registrazioni che testimoniano l’evoluzione di un repertorio senza tempo. «La canzone napoletana non è solo musica: è anima, è sentimento, è la storia del nostro popolo», diceva Murolo in un’intervista del 1989, e questo museo rappresenta una celebrazione di quella stessa anima.
L’inaugurazione ha visto la partecipazione di numerosi artisti, appassionati e personalità della cultura, che hanno ricordato l’importanza del Maestro nella diffusione e tutela di un patrimonio unico al mondo. «Senza Roberto Murolo, la canzone napoletana avrebbe rischiato di perdere la sua eleganza», ha dichiarato un emozionato Enzo Avitabile durante la cerimonia.
L’apertura del museo non è solo un omaggio a un artista straordinario, ma anche un invito a riscoprire le radici di una tradizione musicale che ha conquistato il mondo. «Quando canto, non canto solo per Napoli, ma per chiunque voglia ascoltare il cuore della nostra città», amava ripetere Murolo, ed è proprio questa universalità che il nuovo spazio intende trasmettere.
L’evento rappresenta anche una risposta concreta alla necessità di valorizzare il patrimonio culturale napoletano, spesso trascurato. L’iniziativa non solo celebra Murolo, ma pone un faro sulla canzone napoletana come elemento identitario e simbolo di un popolo. La sua casa al Vomero, dove il Maestro si spense il 13 marzo 2003, diventa così un punto di incontro per gli amanti della musica, un luogo di memoria e di futuro, dove ogni angolo racconta una storia, ogni oggetto evoca un’epoca.
L’eredità di Murolo vive ora più che mai, e il Museo della Canzone Napoletana rappresenta un atto d’amore verso chi ha saputo dare voce all’anima di Napoli, ricordando a tutti che «una melodia napoletana è come un sorriso: non conosce confini».