cronaca

Napoli e il problema dell’accessibilità urbana: quando la città diventa un ostacolo per i cittadini

Napoli, 1 Febbraio 2025

Krystian Samulak

Napoli è una città ricca di storia, cultura e bellezze paesaggistiche, ma per molti cittadini, specialmente per le persone con disabilità, percorrerla quotidianamente può trasformarsi in una sfida impossibile. Barriere architettoniche, trasporti pubblici inadeguati e marciapiedi impraticabili rendono il diritto alla mobilità un privilegio per pochi, anziché un diritto garantito per tutti. Il tema dell’accessibilità urbana è tornato prepotentemente sotto i riflettori dopo il caso di una persona in sedia a rotelle che non è riuscita ad accedere a una libreria Mondadori del centro, episodio che ha suscitato indignazione e dibattiti sulla condizione di chi vive la città con limitazioni motorie.

Le difficoltà non si limitano all’accesso ai negozi. Il trasporto pubblico, ad esempio, dovrebbe rappresentare un’alternativa efficace per chi ha difficoltà motorie, ma la realtà è ben diversa. Molte stazioni della metropolitana e della Circumvesuviana non sono dotate di ascensori funzionanti, e le poche rampe esistenti spesso non rispettano le normative vigenti. Senza contare gli autobus, che nella maggior parte dei casi hanno pedane di accesso rotte o malfunzionanti, lasciando le persone con disabilità nell’impossibilità di muoversi autonomamente. La situazione peggiora ulteriormente se si guarda ai taxi, dove il numero di vetture accessibili è estremamente limitato e i costi elevati scoraggiano l’utilizzo.

Non va meglio per i pedoni: le strade e i marciapiedi, spesso dissestati e invasi da motorini e auto parcheggiate, rendono pericoloso anche il semplice camminare. Se per un normodotato può risultare fastidioso doversi destreggiare tra ostacoli e buche, per chi utilizza una carrozzina, un bastone o altri ausili per la mobilità, questi diventano vere e proprie barriere insormontabili. Le segnalazioni sui social da parte di cittadini esasperati sono sempre più frequenti, ma spesso restano inascoltate dalle istituzioni.

Guardando all’Europa, Napoli si trova indietro rispetto a molte altre città che hanno adottato politiche più inclusive. A Barcellona, ad esempio, tutti gli autobus sono accessibili, così come la maggior parte delle stazioni della metro. Berlino ha introdotto mappe digitali che segnalano percorsi accessibili e ascensori funzionanti in tempo reale, mentre Londra ha da anni reso obbligatorio che i taxi siano in grado di accogliere passeggeri in carrozzina. In Italia, Milano è forse la città che ha investito di più sull’accessibilità, ma Napoli resta ancora indietro su molti fronti.

Le istituzioni locali hanno più volte promesso interventi per migliorare la situazione, ma i cambiamenti tardano ad arrivare. La città ha bisogno di un piano serio e strutturato che renda l’accessibilità una priorità, con controlli rigidi per garantire il rispetto delle normative e sanzioni severe per chi non le rispetta. Servirebbe anche un maggiore coinvolgimento delle associazioni che tutelano i diritti delle persone con disabilità, affinché chi vive queste difficoltà in prima persona possa contribuire attivamente alla progettazione di una città più inclusiva.

Una Napoli senza barriere non è un’utopia, ma il risultato di scelte politiche concrete. L’accessibilità non riguarda solo le persone con disabilità, ma anche anziani, genitori con passeggini e chiunque, almeno una volta nella vita, si trovi a dover affrontare un ostacolo. Una città realmente vivibile è una città che accoglie tutti, senza distinzioni.