Tragedia a Örebro: Sparatoria in una scuola, decine di morti e feriti
Napoli, 4 Febbraio 2025
Esmeralda Mameli
Una tragica giornata ha scosso la Svezia: una sparatoria avvenuta presso il Campus Risbergska di Örebro, a circa 200 km a ovest di Stoccolma, ha causato la morte di circa dieci persone, incluso l’assalitore. Le autorità locali hanno confermato che l’aggressore, un uomo di 35 anni non noto alle forze dell’ordine, ha agito da solo e si è tolto la vita. Le indagini preliminari escludono il movente terroristico.
Il Campus Risbergska è un centro di formazione per adulti che offre corsi di lingua per immigrati, accogliendo studenti di età superiore ai 20 anni. L’attacco ha trasformato una normale giornata di apprendimento in un incubo, con studenti e personale costretti a barricarsi nelle aule per sfuggire al pericolo. Le autorità hanno riferito che sei persone sono rimaste ferite, cinque delle quali sono state trasportate in ospedale; una versa in gravi condizioni.
Roberto Eid Forest, capo della polizia di Örebro, ha dichiarato che l’identificazione delle vittime è ancora in corso. Le forze dell’ordine hanno effettuato una perquisizione in un’abitazione ritenuta collegata all’aggressore, nel tentativo di raccogliere ulteriori prove su quanto accaduto.
La notizia ha suscitato un’ondata di shock e condanna sia a livello nazionale che internazionale. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha espresso la sua solidarietà al popolo svedese, affermando: “Una tale violenza e un tale terrore non hanno posto nelle nostre società, tanto meno nelle scuole”. Anche il premier svedese, Ulf Kristersson, ha manifestato il suo dolore per l’accaduto, definendolo “un giorno molto doloroso per tutta la Svezia”.
La sparatoria di Örebro non è un episodio isolato, ma si inserisce in una serie di eventi tragici che hanno colpito i paesi nordici negli ultimi anni.
Nel 2011, la Norvegia fu scossa dalla strage di Utøya, ma anche in Svezia ci sono stati casi di violenza armata in contesti scolastici, come la sparatoria avvenuta nel 2015 a Trollhättan, dove un aggressore attaccò una scuola, causando la morte di un insegnante e di uno studente. Questi eventi hanno sollevato interrogativi sulla salute mentale, la radicalizzazione giovanile e la disponibilità di armi, spingendo i governi a riconsiderare le loro politiche di sicurezza e prevenzione. In momenti come questi, emerge la necessità di affrontare temi come il bullismo e l’isolamento sociale tra i giovani. Molti esperti sostengono che la mancanza di supporto sociale e l’incapacità di gestire le difficoltà emotive possano contribuire a comportamenti violenti. Le scuole devono diventare non solo luoghi di apprendimento, ma anche ambienti sicuri e accoglienti, dove gli studenti si sentano supportati e ascoltati.
La reazione della comunità di Örebro e dell’intera Svezia sarà cruciale per superare questo trauma. Le discussioni su politiche di sicurezza più rigorose, programmi di prevenzione della violenza e supporto psicologico per gli studenti sono ora più urgenti che mai.
Nonostante la Svezia sia generalmente percepita come uno dei paesi più sicuri al mondo, eventi come questo mettono in discussione tale percezione e richiedono una profonda riflessione. Le autorità hanno l’obbligo di garantire che simili tragedie non si ripetano, lavorando per costruire una società più resiliente e coesa.
In questo momento di lutto e dolore, la solidarietà tra le persone diventa fondamentale. Le manifestazioni di sostegno alle vittime e alle loro famiglie, insieme a iniziative comunitarie, possono aiutare a ricostruire un senso di sicurezza e unità, mentre la Svezia si prepara ad affrontare le sfide di un futuro incerto.