cronaca

CMI e NNMagazine a Sostegno di Manuel Parlato: Il “Caso Criscitiello” rischia di finire in Procura

Napoli, 5 Febbraio 2025

Esmeralda Mameli

L’episodio accaduto in diretta su Sportitalia, con il licenziamento pubblico del giornalista Manuel Parlato da parte del direttore Michele Criscitiello, ha scatenato una forte ondata di indignazione.

La Confederazione Meridionalisti Identitari (CMI), attraverso il proprio ufficio legale, ha annunciato l’intenzione di procedere con una denuncia avversa a Criscitiello e a Sportitalia, ritenendo l’accaduto un grave atto lesivo della dignità professionale e della libertà di espressione giornalistica.

La vicenda ha avuto luogo nel corso della trasmissione “Sportitalia”, quando Parlato, in collegamento da Napoli, ha espresso il suo dissenso per una gag del collega Tancredi Palmeri sul Napoli, ritenendola provocatoria e inopportuna. Le sue parole hanno immediatamente provocato la reazione di Criscitiello, che ha interrotto bruscamente il collegamento annunciando in diretta il licenziamento del giornalista.

Un gesto inaccettabile, non solo per la forma con cui è avvenuto, ma per il messaggio sotteso: un attacco diretto alla libertà di opinione e, soprattutto, un’ennesima dimostrazione di un atteggiamento ostile nei confronti di Napoli e dei napoletani.

L’Ordine dei Giornalisti della Campania ha definito l’accaduto “di una gravità inaudita” e ha chiesto l’intervento dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, a cui è iscritto Criscitiello, proponendone la radiazione o la sospensione.

L’Ordine dei Giornalisti è l’ente che rappresenta la categoria professionale e gestisce l’Albo dei giornalisti, al quale l’iscrizione è obbligatoria per esercitare la professione. Ha il compito di vigilare sull’operato degli iscritti, garantendo il rispetto della deontologia e della libertà di stampa.

Anche NNMagazine, nella figura del Direttore di Redazione Dott. Sergio Angrisano, ha espresso piena solidarietà a Manuel Parlato, sottolineando l’importanza della libertà di critica e del rispetto della professione.

La figura del direttore responsabile, regolamentata dalla legge n. 47 dell’8 febbraio 1948, prevede che questo ruolo sia il collegamento tra l’editore e la redazione, garantendo l’equilibrio e la correttezza dell’informazione. Un ruolo che, nel caso di Sportitalia, è stato completamente travisato da Criscitiello, che ha utilizzato la sua posizione per imporre un atto arbitrario e punitivo nei confronti di un collega che aveva semplicemente espresso il proprio dissenso.

La questione non si limita all’aspetto giornalistico, ma tocca un problema più ampio e radicato: il continuo atteggiamento di ostilità verso Napoli e il Sud, che in ambito mediatico si manifesta con stereotipi, denigrazioni e attacchi sistematici. Episodi come questo confermano come certi ambienti dell’informazione italiana abbiano trasformato l’anti-napoletanità in una sorta di “marchio di fabbrica”, con il solo scopo di alimentare polemiche e divisioni territoriali. L’ironia e l’intrattenimento diventano spesso strumenti per veicolare messaggi offensivi, nascondendo dietro il pretesto dello scherzo un vero e proprio atteggiamento discriminatorio“, ha dichiarato il Direttore Angrisano.

La decisione di CMI di portare il caso in sede legale segna un passo importante nella tutela del diritto di opinione e nella lotta contro queste discriminazioni mediatiche, che non possono più essere giustificate né minimizzate.

Napoli e il Sud meritano rispetto e una narrazione equa, lontana dai pregiudizi che troppo spesso vengono avallati e amplificati dai media nazionali.

L’attenzione resta alta e il mondo giornalistico attende sviluppi su una vicenda che ha messo in luce dinamiche preoccupanti all’interno dell’informazione sportiva italiana.