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L’Europa contro l’Italia: troppi contratti a termine nella scuola, avviata procedura d’infrazione

Napoli, 12 Febbraio 2025

Krystian Samulak

La Commissione Europea ha avviato una procedura d’infrazione contro l’Italia per l’abuso di contratti a tempo determinato nel settore dell’istruzione. Secondo Bruxelles, il sistema italiano non è pienamente conforme alla direttiva europea 1999/70/CE, che tutela i lavoratori a termine da trattamenti discriminatori rispetto ai colleghi a tempo indeterminato. In particolare, i docenti precari non beneficiano della progressione salariale basata sull’anzianità di servizio, creando una disparità ritenuta illegittima dalle norme comunitarie.

L’Italia ha ora due mesi di tempo per rispondere alla lettera di costituzione in mora inviata dalla Commissione. Se non verranno proposte soluzioni adeguate, Bruxelles potrà emettere un parere motivato e, in caso di ulteriore inadempienza, deferire il caso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Questo non è il primo richiamo dell’UE: già nell’ottobre 2024, l’Italia era stata deferita per l’uso abusivo dei contratti a termine nel settore scolastico, ma la situazione non ha subito miglioramenti significativi.

Secondo i dati ufficiali del Ministero dell’Istruzione e del Merito, in Italia ci sono attualmente oltre 165.000 docenti con contratti precari, mentre i sindacati stimano che la cifra reale si aggiri intorno ai 250.000. La questione ha sollevato nuovamente il dibattito sulla necessità di una riforma strutturale del sistema di reclutamento degli insegnanti, per garantire maggiore stabilità e condizioni di lavoro più eque. Il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Vito Carlo Castellana, ha commentato con preoccupazione il nuovo intervento della Commissione, sottolineando che il problema è stato già evidenziato in passato senza che venissero adottate soluzioni concrete.

La procedura d’infrazione si inserisce in un contesto più ampio di pressioni da parte dell’Unione Europea affinché l’Italia adegui le sue politiche lavorative ai principi di equità e non discriminazione. Il governo sarà chiamato a rispondere con proposte concrete per evitare sanzioni e per garantire un sistema scolastico più equo e stabile.

 

Fonti ufficiali:

Commissione Europea – Comunicato stampa sul deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia:

https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_24_4882

Rappresentanza in Italia della Commissione Europea – Pacchetto infrazioni di ottobre: decisioni principali:

https://italy.representation.ec.europa.eu/notizie-ed-eventi/notizie/pacchetto-infrazioni-di-ottobre-decisioni-principali-2024-10-03_it