cronaca

Carrefour e il boicottaggio: il caso della grande distribuzione nell’occupazione israeliana

Napoli, 18 Febbraio 2025

Esmeralda Mameli

Il coinvolgimento di Carrefour nelle politiche di occupazione israeliane ha acceso il dibattito sull’uso del boicottaggio come strumento di pressione economica e politica. La grande catena francese, attiva con oltre 1200 punti vendita in Italia, è stata accusata di complicità nel sistema di apartheid e genocidio nei confronti dei palestinesi, avendo stretto accordi con aziende israeliane che operano negli insediamenti illegali della Cisgiordania. La campagna BDS (Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni), ispirata al movimento anti-apartheid sudafricano, ha incluso Carrefour nella lista delle aziende che traggono profitto dall’occupazione, invitando i consumatori a evitarne i prodotti. L’azienda francese ha siglato nel 2022 un accordo con Electra Consumer Products e la sua controllata Yenot Bitan, permettendo la vendita dei propri marchi in circa duecento supermercati israeliani, di cui otto situati nelle colonie illegali. Inoltre, Carrefour ha ampliato le proprie collaborazioni con startup israeliane nel settore della sicurezza informatica e dell’intelligenza artificiale, tecnologie ritenute cruciali per il controllo della popolazione palestinese. Il supporto di Carrefour all’esercito israeliano, fornendo migliaia di razioni alimentari durante l’assedio di Gaza, ha intensificato la mobilitazione contro l’azienda. Proteste e azioni dimostrative si sono verificate in diverse città del mondo, spingendo Carrefour a chiudere i propri punti vendita in Oman e Giordania a causa del calo dei profitti. Il boicottaggio si conferma un mezzo di pressione efficace: esempi come quelli di G4S, Veolia e Ben & Jerry’s dimostrano che la pressione pubblica può spingere le aziende a rivedere le proprie strategie commerciali. Resta da vedere se Carrefour seguirà lo stesso percorso o se continuerà a trarre vantaggio dall’occupazione, sfidando la crescente consapevolezza dei consumatori sulla responsabilità etica delle multinazionali.