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Crisi in Medio Oriente: Hamas rilascia altri cinque ostaggi. Israele libera centinaia di palestinesi

Napoli, 22 Febbraio 2025

Esmeralda Mameli

Hamas ha rilasciato sei ostaggi israeliani nell’ambito di un accordo che prevede la liberazione di 602 detenuti palestinesi.

Tra gli ostaggi liberati ci sono Tal Shoham e Avera Mengistu: Shoham è stato rapito il 7 ottobre mentre si trovava in visita al kibbutz Be’eri con la moglie e i due figli, già rilasciati a novembre. Mengistu, invece, era detenuto da Hamas da oltre dieci anni.

Gli ostaggi sono stati trasferiti alla Croce Rossa a Rafah prima di essere consegnati ai militari israeliani. L’accordo rientra in una fase negoziale più ampia che coinvolge mediazioni internazionali con l’obiettivo di favorire una tregua prolungata. La liberazione degli ostaggi è stata accompagnata da manifestazioni di giubilo nei territori palestinesi per il rilascio dei detenuti, molti dei quali condannati a lunghe pene detentive. Israele ha sottolineato che l’operazione non modifica la propria posizione sulla guerra a Gaza, ribadendo che l’offensiva continuerà fino allo smantellamento totale di Hamas.

Il governo israeliano sta valutando ulteriori opzioni per riportare a casa gli ostaggi ancora nelle mani del gruppo palestinese, mentre la comunità internazionale continua a esercitare pressioni per una soluzione diplomatica duratura.

L’intesa rappresenta un nuovo capitolo negli sforzi di negoziazione tra le parti, con il coinvolgimento di attori internazionali come Qatar ed Egitto che hanno mediato affinché lo scambio potesse avvenire.

Il rilascio degli ostaggi arriva in un momento di alta tensione, con l’esercito israeliano che intensifica le operazioni a Gaza e con Hamas che continua a lanciare attacchi in diverse aree del territorio. Sul fronte diplomatico, le Nazioni Unite e l’Unione Europea hanno ribadito la necessità di una de-escalation, mentre negli Stati Uniti cresce il dibattito sulla strategia da adottare per frenare il conflitto. L’opinione pubblica israeliana resta divisa tra chi chiede una maggiore fermezza contro Hamas e chi teme che la guerra possa prolungarsi senza risultati concreti. Le famiglie degli ostaggi ancora in mano ai miliziani continuano a manifestare per una loro liberazione immediata, esercitando pressioni sul governo di Netanyahu affinché intensifichi gli sforzi negoziali. Sul fronte palestinese, il rilascio dei prigionieri rappresenta una vittoria simbolica per Hamas, che cerca di rafforzare la propria posizione agli occhi della popolazione, mentre l’Autorità Nazionale Palestinese rimane ai margini delle trattative. L’accordo, tuttavia, non risolve le profonde fratture tra le parti in conflitto, e la possibilità di un cessate il fuoco duraturo appare ancora lontana, mentre il rischio di un allargamento del conflitto a livello regionale resta concreto con Hezbollah al confine settentrionale di Israele e l’Iran che continua a minacciare ritorsioni.