800 miliardi per la guerra, zero per scuole e ospedali: l’Europa sceglie il riarmo mentre i cittadini restano senza servizi
Napoli, 5 marzo 2025
Esmeralda Mameli
L’Unione Europea ha deciso di destinare 800 miliardi di euro al riarmo attraverso il piano ReArm Europe, una cifra astronomica che finanzierà scudi antimissilistici, artiglieria, missili, droni, sistemi anti-droni, sicurezza cibernetica e infrastrutture per l’intelligenza artificiale. Un investimento che, peraltro, non sarà vincolato alla produzione europea, ma consentirà anche l’acquisto di armamenti americani, rafforzando ancora una volta la sudditanza dell’Europa agli interessi statunitensi.
La decisione sarà presa senza necessità di unanimità, ma con la sola maggioranza qualificata, escludendo di fatto qualsiasi possibilità di veto da parte dei governi contrari.
Nel frattempo, in un continente dove ospedali e scuole cadono a pezzi, milioni di cittadini non hanno accesso a cure sanitarie adeguate e i servizi pubblici vengono progressivamente smantellati, questa scelta appare come uno schiaffo alla popolazione.
Immaginare come potrebbero essere fattivamente investite queste risorse è fin troppo semplice.
Con 800 miliardi di euro si potrebbero costruire oltre 4.000 nuovi ospedali, decongestionando i pronto soccorso al collasso e garantendo cure a milioni di persone. In Italia, la costruzione di una scuola costa meno di 400mila euro, mentre un ospedale ne richiede circa 200mila: con questa cifra, si potrebbe rivoluzionare il sistema sanitario e scolastico europeo.
Si potrebbero garantire mense scolastiche gratuite a tutti gli studenti europei per anni, evitando episodi umilianti come quelli di bambini lasciati senza pasto perché le famiglie non potevano permettersi di pagare la retta.
Si potrebbe rendere gratuito il servizio di psicoterapia pubblica per tutti, in risposta alla crescente richiesta di supporto psicologico post pandemia.
Si potrebbero sensibilmente aumentare i salari pubblici, garantendo dignità e stabilità economica a milioni di lavoratori.
Ma l’Unione Europea ha fatto un’altra scelta: ha deciso di destinare questi miliardi alla guerra.
L’Ucraina, che non fa parte della NATO, è diventata il campo di battaglia di una guerra per procura imposta dagli Stati Uniti. Ora, dopo aver sfruttato il suo governo come strumento di pressione contro Mosca, Washington è pronta a liquidare Zelensky.
E ovviamente, non bastava il fronte russo. L’Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, Kaja Kallas, ha dichiarato che l’Europa deve prepararsi a sconfiggere anche la Cina, rilanciando una retorica bellicista che sembra più una follia ideologica che una strategia razionale.
Il piano di Ursula von der Leyen di trasformare l’Europa in una fortezza militarizzata va in direzione opposta rispetto ai reali bisogni dei cittadini, ma qualche ingenuo crede ancora di essere in democrazia.