cronaca

E nel frattempo si muore

Bari, 6 Marzo 2025

Canio Trione

Non abbiamo voluto unire la nostra voce al clamore mediatico planetario che ha avvolto la ormai arcinota “rissa” svoltasi nello studio ovale della Casa Bianca. Apprendiamo dagli organi di informazione che ieri quattro marzo Zelensky avrebbe detto di essere “pronto” ad avviare trattative per la pace sotto la “forte leadership” di Donald Trump. Volodymy Zelensky ha riferito di voler “sistemare le cose”dopo il litigio dei giorni scorsi alla Casa Bianca. Lo ha spiegato sul suo profilo X, aggiungendo: «Il mio team ed io siamo pronti a lavorare sotto la forte leadership del presidente Trump per ottenere una pace duratura». «Per quanto riguarda l’accordo su minerali e sicurezza, l’Ucraina è pronta a firmarlo in qualsiasi momento e in qualsiasi formato opportuno».

Sembrava che la sicurezza mostrata da Zelensky nello studio ovale fosse dettato da chissà quale forza occulta che lo sorreggeva; oggi invece sentiamo frasi come fosse un’altra persona che sgonfia miseramente tutta la sicurezza del giorno prima; quale dei due è quello vero? Non sappiamo se questa giravolta sia interamente vera né se è l’ultima e cioè se sia il caso di dare credito a questa nuova linea politica. Né sappiamo cosa significa la posizione delle potenze europee e della Commissione della Ue verso la Russia; infatti volendo credere alla ovvia volontà di pace, ci si chiede che razza di pace hanno in mente visto che sembra vogliano armarsi in funzione anti russa; né si capisce se il prossimo futuro comporterà anche una pace economica visto che non si parla di ritiro delle sanzioni; né si parla di cessazione delle ostilità e quindi ancora la gente muore mentre i capi fanno liti e giravolte la cui credibilità crolla a vista d’occhio; né si capisce se gli Stati Uniti se ne andranno per conto loro magari accordandosi anche sul piano economico mentre noi europei dovremo cavarcela da soli rimanendo pure senza vantaggi commerciali. Alla fine i soldati ucraini che stanno seguendo trepidanti le informazioni che arrivano al fronte via internet decideranno di smetter di obbedire agli ordini di costoro e se ne torneranno a casa?

Peraltro se è vera la dichiarazione su riportata che equivale a tutti gli effetti ad una resa priva di condizioni cosa è se non è seguita da una sospensione delle ostilità pur se unilaterale? Basterebbe che l’Ucraina offrisse la cessazione unilaterale delle ostilità per costringere di fronte alla opinione pubblica internazionale anche la Russia a sospendere le attività militari. Perché non lo fa? Cosa pensa di ottenere sacrificando ulteriormente la vita dei giovani ucraini? Se le dichiarazioni odierne fossero state pronunziate il giorno prima non si sarebbero risparmiate molte vite umane?

Come si vede non si fa alcun passo avanti nel senso della chiarezza degli intendimenti ma possiamo azzardare alcune considerazioni: la nuova linea statunitense potrebbe portare a casa la pace; nonchè un risparmio in termini di aiuti e spese militari di enorme portata; inoltre comporterebbe un accordo commerciale di tutto gradimento dell’industria americana; ottenendo una crescita enorme del consenso interno ed internazionale verso la nuova leadership americana. L’Europa come insieme e come singole nazioni invece potrebbe apparire favorevole al mantenimento delle sanzioni se non alla prosecuzione dello stato di guerra o comunque al mantenimento di uno stato di ostilità verso la Russia che non sembra oggi avere una ragione chiaramente visibile; comunque lacerando la unitarietà dell’Occidente che invece sarebbe unitario nell’ambito Nato.

Un guazzabuglio che non serve a nessuno nel quale forse il dubbio più grande sta nel fatto che non si capisce come mai alcuni capi non si facciano da parte per far posto ad altri più vicini alle opinioni pubbliche interne.

E nel frattempo si muore.

Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore