cronaca

Hugin, il sottomarino senza pilota che esplorerà la caldera sommersa dei Campi Flegrei

Napoli, 6 Marzo 2025

Esmeralda Mameli

Un nuovo strumento di alta tecnologia è pronto a entrare in azione nel Golfo di Napoli per il monitoraggio della caldera sommersa dei Campi Flegrei. Si tratta di Hugin, un sottomarino senza pilota con guida da remoto, lungo appena cinque metri ma capace di immergersi fino a 3000 metri di profondità. Il mezzo, acquistato dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn dalla società norvegese Kongsberg per un costo di 5 milioni di euro finanziati dal PNRR, sarà impiegato a partire dal mese di maggio per un’analisi più dettagliata dell’attività vulcanica sommersa nell’area flegrea.

I Campi Flegrei rappresentano una delle caldere vulcaniche più attive e pericolose al mondo. Si estendono per circa 15 chilometri nel Golfo di Napoli e comprendono una serie di crateri, solfatare e fumarole sia sulla terraferma che sott’acqua. Questo sistema vulcanico è il risultato di due grandi eruzioni: l’Ignimbrite Campana, avvenuta circa 39.000 anni fa e l’eruzione di Agnano-Monte Spina, risalente a circa 4.000 anni fa.

A differenza dei vulcani con coni ben definiti, come il Vesuvio, i Campi Flegrei sono una caldera, cioè un’ampia depressione formatasi dopo il collasso della camera magmatica in seguito a una grande eruzione. La caldera sommersa nel Golfo di Pozzuoli è ancora poco esplorata e il sottomarino Hugin potrebbe fornire informazioni cruciali sulla sua conformazione e sulle eventuali variazioni dovute all’attività vulcanica.

Negli ultimi anni, i Campi Flegrei sono stati al centro dell’attenzione per il fenomeno del bradisismo, un sollevamento e abbassamento periodico del suolo causato dalla pressione del magma e dei gas nel sottosuolo. A Pozzuoli, dal 2005 a oggi, il terreno si è sollevato di oltre 1 metro e il fenomeno è accompagnato da sciami sismici sempre più frequenti, con eventi che superano la magnitudo 3.

L’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) monitora costantemente l’area, ma le informazioni sulla parte sommersa della caldera sono ancora limitate. Hugin, con le sue capacità di esplorazione sottomarina, permetterà di individuare eventuali cambiamenti nelle faglie e nelle emissioni gassose, fornendo dati cruciali per comprendere meglio i rischi connessi all’attività vulcanica.

Il sottomarino autonomo Hugin è dotato di una strumentazione avanzata che lo rende unico nel suo genere.

Dispone di:

  • Sensori ad alta precisione per misurare temperatura, pressione e composizione chimica dell’acqua;
  • Sonar e scanner 3D per mappare la morfologia del fondale marino e individuare eventuali fratture o deformazioni del terreno;
  • Fotocamere ad alta risoluzione per catturare immagini dettagliate delle fumarole sottomarine e delle emissioni gassose.

A differenza di altri strumenti di monitoraggio, come le boe oceanografiche e le stazioni geochimiche fisse, Hugin può muoversi liberamente ed esplorare aree difficili da raggiungere, fornendo dati più completi e dettagliati sulla situazione geologica dei Campi Flegrei.