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L’Europa tra Sprechi Militari e Propaganda – La Verità sulle Spese per la Difesa

Napoli, 11 Marzo 2025

Sergio Angrisano

Coordinatore Nazionale CMI – Confederazione Meridionalisti Identitari

Sul fatto che la Von der Leyen fosse una venduta e arrogante non avevamo dubbi; che fosse al servizio delle case farmaceutiche nemmeno, considerando che suo marito è CEO di Pfizer—che coincidenza!—altrimenti non si spiegherebbero i 90 miliardi spesi per i sieri killer somministrati a quasi tutto il mondo. Ma adesso questa megera sta veramente esagerando: impone investimenti per 850 miliardi per riarmare i 27 eserciti europei, eserciti che, in fatto di sprechi, sono primi della classe, che utilizzano tecnologie diametralmente opposte tra loro e armamenti, per la cronaca, incompatibili con le nuove guerre. Per poterci opporre alla Russia o a qualsiasi altro paese potente, non servirebbero 27 eserciti, ma 6.000 testate nucleari. Questo sarebbe l’unico deterrente, ma altro che 850 miliardi: ce ne vorrebbero almeno dieci volte tanto.

Vediamo ora quanto e come l’Europa spende risorse per gli armamenti: non è vero che non si spendono soldi, anzi. L’Europa attualmente spende il 58% in più della Russia in armamenti. Nelle ultime settimane, le conclusioni di un allarmante studio hanno occupato buona parte delle redazioni europee, portando molti giornali a riportare la seguente notizia: gli stanziamenti militari della Federazione Russa stanno aumentando a un ritmo tale che il budget bellico complessivo di Mosca supererebbe quello di tutti i Paesi europei messi insieme. A Bruxelles, dunque, sarebbe necessario prendere seriamente il monito di Trump sull’aumento strutturale e significativo delle spese militari, vista l’incombente minaccia russa che, nonostante i primi spiragli di pace, non accenna a diminuire.

Una decina di giorni più tardi, però, lo studio è stato smentito. E a farlo non è stata una realtà accademica a cui si possano attribuire posizioni anti-atlantiste di principio, bensì l’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, diretto da Carlo Cottarelli—una personalità che certo non appartiene a quella che qualcuno definirebbe un’estensione della propaganda del Cremlino.

 

 

Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore