cronaca

Roma divisa tra Europa, pace e riarmo: le piazze si raccontano

Napoli, 16 Marzo 2025

Esmeralda Mameli

Sabato 15 marzo 2025, Roma è stata teatro di tre distinte manifestazioni che hanno visto la partecipazione di migliaia di cittadini, evidenziando le diverse sensibilità della popolazione su temi cruciali come l’unità europea, il riarmo e la pace.

In piazza del Popolo si è svolta “Una piazza per l’Europa“, iniziativa promossa dal giornalista Michele Serra. L’evento ha richiamato decine di migliaia di persone, tra cui intellettuali, artisti e sindaci italiani, unite nel ribadire i valori fondanti dell’Unione Europea e l’importanza di una maggiore coesione in un momento storico delicato.

La piazza era un tripudio di bandiere europee, della pace e dell’Ucraina, simbolo di solidarietà e unità. Tra i partecipanti, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e il collega di Barcellona, Jaume Collboni, hanno sottolineato l’urgenza di un’Europa più forte e solidale.

Durante la manifestazione, personalità come lo scrittore Antonio Scurati e l’architetto Renzo Piano hanno condiviso riflessioni sull’attuale scenario europeo, enfatizzando la necessità di difendere la democrazia e la libertà.

Contemporaneamente, in piazza Barberini, gruppi di estrema sinistra hanno organizzato un sit-in per protestare contro il piano di riarmo dell’Unione Europea.

La manifestazione ha visto momenti di tensione, con l’incendio di alcune bandiere europee, espressione del dissenso verso le recenti decisioni comunitarie in materia di difesa.

I manifestanti hanno espresso preoccupazione per l’aumento delle spese militari a discapito di investimenti nel welfare e nei diritti sociali.

In parallelo, in piazza della Bocca della Verità, si è tenuta la manifestazione “Pace e Sovranità“, promossa da Marco Rizzo e Francesco Toscano.

I partecipanti hanno espresso la necessità di un’Italia sovrana e neutrale, critica verso le politiche europee considerate troppo interventiste e lontane dagli interessi nazionali. La piazza ha visto la partecipazione di cittadini preoccupati per le crescenti tensioni internazionali e desiderosi di un futuro di pace e autodeterminazione.

Queste manifestazioni non sono solo espressioni di protesta o sostegno, ma si inseriscono in un contesto politico più ampio. L’avvicinarsi delle elezioni europee rende ancora più significative le posizioni emerse nelle piazze romane.

I partiti italiani sono chiamati a prendere posizione: da un lato, le forze progressiste sostengono un’Europa più unita e capace di affrontare le sfide globali con una difesa comune; dall’altro, i partiti sovranisti e anti-establishment insistono sulla necessità di una maggiore indipendenza nazionale, criticando l’influenza di Bruxelles sulle politiche interne.

Il dibattito sul riarmo dell’Unione Europea è uno dei punti più controversi. L’aumento delle spese militari europee ha sollevato numerosi interrogativi: le cifre destinate alla difesa superano quelle stanziate per il welfare e l’istruzione? L’UE sta realmente perseguendo una strategia autonoma o sta seguendo la linea di Washington e della NATO?

I sostenitori del riarmo affermano che, in un mondo sempre più instabile, l’Europa non può permettersi di dipendere esclusivamente dagli Stati Uniti. I contrari, invece, vedono in questa corsa agli armamenti un pericolo per la stabilità internazionale e un ostacolo alla costruzione di un’Europa sociale ed equa.

Le manifestazioni di oggi mostrano anche una divisione generazionale. I giovani si stanno avvicinando a questi temi con un approccio diverso rispetto alle generazioni precedenti. Mentre una parte della gioventù europea si identifica fortemente con l’idea di un’Unione coesa e solidale, un’altra esprime scetticismo, ritenendo che l’UE sia lontana dai problemi reali delle persone. La crescente disillusione tra i giovani si riflette in un calo della fiducia nelle istituzioni comunitarie, ma anche in un nuovo attivismo che chiede una politica più partecipativa e meno burocratica.

Roma, con la sua storia e il suo valore simbolico, si conferma ancora una volta il palcoscenico principale del dibattito politico e sociale italiano. Essere il centro del potere istituzionale e il luogo dove si incrociano diverse anime del paese rende la capitale il punto di riferimento per chi vuole far sentire la propria voce su questioni di rilevanza nazionale ed europea. Le sue piazze hanno mostrato non solo la diversità delle opinioni, ma anche l’urgenza di un confronto più approfondito su questi temi.

A livello internazionale, le manifestazioni romane non sono passate inosservate. Testate estere hanno riportato le immagini delle piazze gremite, evidenziando come l’Italia sia un paese chiave nei futuri assetti europei. Il sostegno all’Unione, ma anche le critiche alla sua gestione, riflettono un sentimento diffuso in molte altre nazioni. Alcuni leader europei hanno espresso apprezzamento per la mobilitazione in favore dell’integrazione, mentre altri hanno colto il segnale di una crescente ondata di euroscetticismo che potrebbe influenzare le prossime elezioni europee.

La concomitanza di queste manifestazioni ha causato significative ripercussioni sulla viabilità cittadina, con strade chiuse e deviazioni del traffico.

La giornata ha rappresentato un’importante occasione di confronto democratico, evidenziando la pluralità di voci e opinioni presenti nella società italiana su temi di rilevanza internazionale.