cronaca

Parma, 20mila in corteo contro la carne sintetica: Coldiretti sfida l’EFSA tra consensi e polemiche

Napoli, 21 Marzo 2025

Sergio Angrisano Venti mila persone hanno marciato a Parma contro la carne sintetica in una manifestazione promossa da Coldiretti, con allevatori e agricoltori giunti da tutta Italia per protestare contro l’introduzione di alimenti da colture cellulari e fermentazione di precisione. Il corteo, diretto verso la sede dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), ha scandito slogan come “stop al cibo insicuro” e “non togliete il futuro ai giovani agricoltori”, chiedendo alle istituzioni europee non solo maggiore trasparenza sugli alimenti sintetici, ma anche un impegno per la pace, evidenziando come siano sempre i contadini a pagare il prezzo delle guerre.

L’EFSA ha accettato di incontrare i vertici dell’associazione, rassicurando che ogni prodotto notificato sarà sottoposto a rigorose analisi, includendo test pre-clinici e clinici per valutarne l’impatto sulla salute umana.

Coldiretti ha accolto con favore l’apertura dell’EFSA, sottolineando l’importanza della prudenza e della massima trasparenza.

La protesta non è stata esente da critiche. La stampa si è divisa tra chi ha definito la manifestazione un attacco alla scienza, come Il Foglio che ha parlato di “ennesimo attacco al metodo scientifico”, e chi l’ha descritta come un caos, con Parma Today che ha riportato le parole del deputato di +Europa Benedetto della Vedova, secondo cui la marcia rappresenterebbe una forma di intimidazione. Anche Italia a Tavola ha criticato l’iniziativa, paragonandola ai momenti più bui in cui l’irrazionalità ha cercato di sopraffare la scienza. Il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, ha replicato con fermezza, ribadendo che l’associazione sostiene la ricerca scientifica e si considera un’alleata dell’EFSA e dell’Europa, ma chiede regole chiare e non decisioni imposte dall’alto.

La protesta di Parma si inserisce in un quadro più ampio di tensione nei confronti delle politiche europee, con sempre più voci che chiedono un cambiamento radicale, ma che al tempo stesso sembrano accontentarsi di dichiarazioni di principio senza reali trasformazioni.

 

 

 

Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore