Cronaca estera

Svezia – Consumatori in Rivolta Contro il Caro Vita. Parte il Boicottaggio dei Supermercati

Napoli, 26 Marzo 2025

Esmeralda Mameli

In Svezia, l’impennata dei prezzi dei generi alimentari sta scatenando una protesta senza precedenti, con migliaia di consumatori che hanno deciso di boicottare i grandi supermercati per una settimana. Secondo le stime, il costo per sfamare una famiglia è aumentato fino a 30.000 corone (2.700 euro) in un anno, con un pacchetto di caffè che potrebbe presto superare la soglia simbolica delle 100 corone (oltre 9 euro).

A febbraio, i prezzi sono aumentati del 3,9% rispetto allo stesso mese del 2024, mentre il sito indipendente Matpriskollen ha registrato un incremento complessivo del 19,1% nei supermercati negli ultimi due anni.

I consumatori attribuiscono questi aumenti a un “oligopolio” di supermercati e grandi produttori che, secondo loro, privilegiano i profitti a discapito dei clienti e soffocano la concorrenza, mentre le catene di distribuzione difendono i rincari con ragioni geopolitiche, aumento dei costi delle materie prime e cambiamenti climatici.

La protesta, denominata “Settimana del boicottaggio 12″ perché organizzata nella dodicesima settimana dell’anno solare, ha preso di mira colossi della grande distribuzione come Lidl, Hemköp, Ica, Coop e Willys. La mobilitazione non si fermerà qui: gli organizzatori hanno già annunciato un boicottaggio di tre settimane del principale rivenditore di alimentari svedese, Ica, che detiene circa un terzo della quota di mercato, e del produttore lattiero-caseario Arla, con l’intenzione di estendere la lista delle aziende da colpire.

L’aumento vertiginoso dei prezzi sta avendo un forte impatto sulla società svedese, colpendo in particolare le fasce più deboli, mentre le famiglie cercano nuove strategie per contenere le spese. Molti consumatori stanno rivalutando il ritorno ai mercati rionali, agli acquisti diretti dai produttori locali e ai gruppi di acquisto solidale, riducendo al minimo la spesa nei supermercati tradizionali. Questo cambiamento nei consumi sta spingendo anche i piccoli produttori e le cooperative a rafforzare le loro reti di distribuzione alternativa.

Sul fronte politico, il governo svedese è sotto pressione per intervenire, ma finora non ha proposto misure concrete per calmierare i prezzi, mentre alcune opposizioni chiedono agevolazioni fiscali sui beni di prima necessità o una revisione della regolamentazione della concorrenza nel settore alimentare.

La crisi dei prezzi alimentari in Svezia si inserisce in un quadro più ampio che sta colpendo anche altri paesi europei, sebbene con intensità diverse. In Francia e Germania, ad esempio, i rincari hanno spinto i governi a introdurre misure di controllo sui prezzi e a favorire politiche di sostegno alle famiglie, mentre in Italia sono aumentate le iniziative locali per incentivare il consumo di prodotti a km zero.

Altro elemento centrale è il ruolo delle multinazionali della grande distribuzione e del settore agroalimentare, che continuano a dominare il mercato, influenzando il prezzo delle materie prime e la formazione dei costi lungo tutta la filiera produttiva.

Gli effetti del cambiamento climatico e le crisi geopolitiche hanno reso più fragile l’approvvigionamento alimentare globale, contribuendo all’instabilità dei prezzi, ma secondo gli organizzatori della protesta svedese, questo non giustifica aumenti così elevati in un mercato dove pochi attori controllano la maggior parte delle vendite.

La mobilitazione in Svezia potrebbe rappresentare un precedente importante per altre nazioni europee, dimostrando come il potere d’acquisto dei consumatori possa trasformarsi in uno strumento di pressione sulle aziende.

Se il boicottaggio dovesse continuare a crescere, i supermercati potrebbero essere costretti a rivedere le loro politiche di prezzo per evitare una perdita di fiducia da parte dei clienti. Resta da vedere se questa iniziativa isolata si trasformerà in un movimento più ampio o se sarà sufficiente a indurre un cambiamento concreto nel mercato alimentare svedese.

 

 

Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore