cronaca

Napoli, il Comune Mette a Reddito le Case del Patrimonio Disponibile – CMI Chiede Garanzie per i Meno Abbienti

Napoli, 2 Aprile 2025
Sharon Persico

La giunta comunale di Napoli, guidata dal sindaco Gaetano Manfredi, ha presentato un nuovo regolamento per la gestione delle case del patrimonio disponibile, escludendo dalle assegnazioni le famiglie con redditi inferiori a 15mila euro annui. La decisione ha sollevato numerose polemiche, tra cui quella della Confederazione Meridionalisti Identitari (CMI), che propone un’alternativa più equa per tutelare i cittadini in difficoltà.

Il nuovo regolamento, che andrà a sostituire quello del 2013, prevede che gli alloggi del patrimonio disponibile non vengano più concessi a famiglie in stato di bisogno. Questi alloggi, non facenti parte dell’Edilizia Residenziale Pubblica (ERP), saranno ora destinati a locazioni a canone concordato o di mercato. Saranno attribuiti punteggi maggiori a chi ha redditi più alti, escludendo chi guadagna meno di 15mila euro annui. Il provvedimento si inserisce nella strategia del Comune per incrementare le entrate, necessarie a rispettare gli impegni del Patto per Napoli, firmato nel 2022 per evitare il dissesto finanziario dell’amministrazione.
La decisione ha suscitato forti critiche da parte di associazioni e movimenti cittadini, tra cui “Resta Abitante“, che ha organizzato una manifestazione di protesta davanti alla sede del Comune. Secondo gli attivisti, il nuovo regolamento favorisce le fasce di reddito più alte e penalizza una larga fetta della popolazione napoletana, già provata dalla crisi economica e dalla precarietà abitativa.

Per CMI: “Le case del Comune devono servire la comunità, non il mercato immobiliare
Sergio Angrisano, Coordinatore Nazionale della Confederazione Meridionalisti Identitari, ha espresso la sua preoccupazione per l’impatto del regolamento sulle fasce più deboli della popolazione.
La casa non può essere trattata solo come una merce, soprattutto quando si parla di patrimonio pubblico. Napoli è una città con una forte emergenza abitativa e il Comune non può voltare le spalle ai suoi cittadini più fragili. Serve un piano equilibrato che garantisca il risanamento delle casse comunali senza sacrificare il diritto all’abitare“.

Il dott. Angrisano sottolinea alcune proposte chiave del programma della Confederazione:

Destinazione di una quota del patrimonio disponibile alle fasce deboli: introdurre una riserva di almeno il 30% degli alloggi per famiglie con redditi inferiori a 15mila euro, con canoni calmierati e accessibili.

– Creazione di una “Zona di Residenzialità Popolare“: individuare edifici pubblici dismessi da riconvertire in alloggi per categorie svantaggiate, sul modello di cooperative di abitazione.

Blocco della speculazione immobiliare: impedire che un singolo soggetto possa concorrere per più assegnazioni, limitando l’accaparramento degli immobili da parte di investitori privati.

Utilizzo del patrimonio comunale per il rilancio dell’economia locale: invece di conferire gli alloggi a fondi di investimento, incentivarne l’uso per attività produttive di prossimità, cooperative giovanili e start-up.

Se il Comune vuole davvero risanare le sue finanze, dovrebbe partire dal recupero degli sprechi e dalla lotta alle morosità ingiustificate, piuttosto che penalizzare chi già fatica ad arrivare a fine mese“, aggiunge Angrisano. “Non possiamo accettare che le case pubbliche diventino un privilegio per pochi“.

La Confederazione Meridionalisti Identitari continuerà a monitorare la situazione e a proporre emendamenti che possano garantire maggiore equità sociale nella gestione del patrimonio abitativo comunale.

Il nostro obiettivo è costruire una Napoli più giusta, dove il diritto alla casa sia garantito a tutti, e non solo a chi può permetterselo“, conclude Sergio Angrisano.