Cronaca estera

Scandalo UE – Fondi per il Clima Usati per Attacchi Politici. Von der Leyen Ammette l’Inappropriatezza dei Finanziamenti

6 Aprile 2025

Sergio Angrisano 

L’Unione Europea si trova al centro di un clamoroso scandalo, con la Commissione presieduta da Ursula von der Leyen che ha ammesso ufficialmente l’uso improprio di fondi pubblici destinati a iniziative ambientali. Gli sforzi per contrastare i cambiamenti climatici sono stati compromessi da campagne mirate contro i critici politici, alimentate da denaro dei contribuenti. Dopo anni di sospetti e indagini, la Commissione ha rivelato che le organizzazioni ambientaliste, finanziate con il programma “LIFE“, non solo hanno promosso progetti ecologici, ma hanno anche lanciato attacchi contro i conservatori e le voci critiche nei confronti della politica climatica dell’UE.

 

Fondi per la causa climatica e la propaganda politica

Il programma LIFE, destinato a finanziare iniziative per il clima e la tutela ambientale, è stato utilizzato da alcune ONG per veicolare messaggi di propaganda politica. Queste organizzazioni hanno orientato i loro sforzi contro i politici e i movimenti contrari alle misure climatiche dell’Unione, alimentando la polarizzazione politica e alimentando il conflitto ideologico all’interno delle istituzioni europee. Documenti interni rivelano che esistevano “cooperazioni” tra Bruxelles e le ONG, in cui venivano delineati gli obiettivi di lobbying contro determinati esponenti politici.

 

La rivelazione di Bruxelles

La Commissione Europea ha ammesso che si sono verificati “attività di lobbying inappropriate” e ha riconosciuto che alcuni progetti finanziati hanno deviato dall’obiettivo di promuovere esclusivamente la sostenibilità ambientale, utilizzando i fondi per fini politici. Questo riconoscimento è stato preceduto da crescenti pressioni da parte del gruppo conservatore del Parlamento europeo (PPE), che aveva sollevato da tempo preoccupazioni riguardo all’uso di denaro pubblico per scopi politici.

 

La risposta di Bruxelles e le future modifiche

Di fronte alle rivelazioni, Bruxelles ha annunciato modifiche al programma LIFE, promettendo maggiore trasparenza e un controllo più rigoroso sui finanziamenti destinati alle ONG. Le nuove linee guida vietano esplicitamente che i fondi vengano utilizzati per fare lobbying politico o per influenzare le decisioni all’interno del Parlamento europeo. La Commissione ha chiarito che continuerà a sostenere le ONG, ma solo per finalità ambientali e non politiche.

 

La reazione del PPE

Il gruppo PPE, che ha fatto pressione per una revisione del programma, ha accolto favorevolmente la dichiarazione della Commissione. Peter Liese, portavoce per la politica ambientale del PPE, ha parlato di una “chiara cattiva condotta” da parte di singoli funzionari dell’UE e delle ONG coinvolte, sottolineando che l’uso improprio dei fondi UE deve cessare. L’atteggiamento di Bruxelles è stato descritto come un passo necessario per ripristinare la fiducia nella gestione delle risorse pubbliche.

 

Il ruolo ambiguo di Ursula von der Leyen

Nonostante le “correzioni” annunciate, il ruolo di Ursula von der Leyen rimane sotto scrutinio. La Presidente della Commissione, che si è candidata come capolista del PPE alle elezioni europee del 2024, è responsabile politica delle azioni della Commissione. Le sue decisioni, in un contesto così delicato, sollevano interrogativi sulla sua gestione e sulle sue reali responsabilità in merito allo scandalo.

Con l’ammissione da parte di Bruxelles, l’UE si trova ora di fronte alla necessità di restaurare la fiducia pubblica e di garantire che i fondi destinati alla causa climatica non vengano più distorti per scopi politici. Il futuro del programma LIFE e la gestione dei finanziamenti alle ONG saranno monitorati con attenzione, mentre la Commissione si impegna a evitare nuovi abusi e a promuovere una maggiore trasparenza nell’uso delle risorse pubbliche.

Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore