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Big Pharma Europea Minaccia l’Addio all’Ue – “Senza Riforme, Investiamo negli Stati Uniti”

9 Aprile 2025

Sharon Persico

Le principali industrie farmaceutiche europee lanciano un ultimatum all’Unione Europea: senza un netto cambio di rotta su politiche industriali, innovazione, ambiente e tutela della proprietà intellettuale, l’esodo verso gli Stati Uniti potrebbe diventare realtà.
In una lettera indirizzata alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, la Federazione europea delle industrie e delle associazioni farmaceutiche (EFPIA) ha denunciato la crescente difficoltà di operare in Europa rispetto agli Stati Uniti, dove l’ecosistema risulta, secondo loro, molto più attrattivo per gli investimenti. “Gli Stati Uniti sono avanti rispetto all’Europa in ogni parametro valutato dagli investitori: dalla disponibilità di capitale alla velocità di approvazione dei farmaci, fino ai premi per l’innovazione”, si legge nel documento.
A lanciare l’allarme sono nomi di peso dell’industria farmaceutica come Bayer, Merck, Sanofi, AstraZeneca e Novartis, che chiedono a Bruxelles una riforma radicale delle politiche di settore, a partire da una maggiore protezione della proprietà intellettuale e da un’armonizzazione delle normative ambientali e chimiche. Secondo le aziende, in assenza di un intervento deciso, sarebbero a rischio oltre 100 miliardi di euro di investimenti nell’Unione.
Il timore, inoltre, è che l’esenzione attuale dai dazi per i farmaci esportati negli Usa possa presto decadere, aumentando ulteriormente i costi per le aziende europee. “Con l’aggiunta delle tariffe, c’è poco incentivo a investire nell’Ue”, scrive l’EFPIA.

La risposta di Bruxelles
La Commissione europea, per ora, prende tempo ma fonti interne confermano che il tema è all’attenzione dell’esecutivo comunitario. L’ex commissaria alla Salute, Stella Kyriakides, ha dichiarato che “l’Europa ha bisogno di un’industria farmaceutica forte e innovativa, capace di garantire approvvigionamento sicuro ai cittadini e competitività globale”.
Il manager Thierry Breton, ha aggiunto: “Non possiamo permettere che i nostri campioni industriali fuggano per mancanza di visione strategica. È il momento di rafforzare la sovranità sanitaria europea”.

Verso una revisione delle strategie industriali
Nel nuovo contesto globale segnato da concorrenza geopolitica, instabilità dei mercati e crescente attenzione alla sicurezza sanitaria, la questione sollevata da Big Pharma si intreccia con il dibattito sul futuro dell’industria strategica europea. La revisione della strategia farmaceutica Ue, attesa nei prossimi mesi, sarà il banco di prova per capire se Bruxelles saprà rispondere con efficacia.