Pasqua tra le Bombe – La Frattura Spirituale tra Mosca e Kiev
Il conflitto tra Russia e Ucraina non è solo militare o geopolitico, ma anche religioso. La Pasqua ortodossa evidenzia lo strappo profondo tra le due Chiese e la strumentalizzazione della fede da entrambe le parti.
20 Aprile 2025
Esmeralda Mameli
Sul campo si contano i colpi di artiglieria e le violazioni della tregua pasquale, sul piano spirituale si consuma un altro scontro profondo, quello tra la Chiesa ortodossa russa e quella ucraina. Due realtà un tempo unite, oggi divise non solo dalla guerra, ma da una diversa concezione del ruolo della religione in tempo di conflitto.
Il Patriarcato di Mosca ha sostenuto sin dall’inizio l’“operazione militare speciale” voluta da Vladimir Putin. Secondo Kirill, la guerra ha un valore quasi “purificatore”, volto a difendere i “valori tradizionali” minacciati dall’Occidente.
In Ucraina, gran parte della Chiesa ortodossa ha preso le distanze da Mosca, rafforzando l’autonomia spirituale già sancita nel 2019 con la concessione del Tomos da parte del Patriarca Ecumenico di Costantinopoli. La Chiesa ortodossa ucraina si è schierata apertamente contro la guerra, chiedendo ai fedeli di pregare per la pace e denunciando ogni giustificazione teologica del conflitto.
Durante la Pasqua ortodossa, celebrata il 20 aprile, molte funzioni in Ucraina si sono svolte sotto stretta sorveglianza militare, spesso in rifugi o chiese parzialmente distrutte. I messaggi dei vescovi ucraini hanno fatto appello all’unità spirituale del popolo e alla resistenza morale contro l’invasione. In molte parrocchie si sono tenute veglie per le vittime civili e militari.
In Russia, le celebrazioni pasquali sono state trasmesse in diretta televisiva, con la presenza visibile delle alte cariche dello Stato. La vicinanza tra Chiesa e potere è apparsa ancora una volta centrale nella narrativa ufficiale russa.
La frattura tra le due chiese ha ormai un impatto concreto anche sui territori occupati. In diverse aree del Donbass sotto controllo russo, sono stati chiusi edifici religiosi legati alla Chiesa ortodossa ucraina, mentre sacerdoti filo-Kiev sono stati perseguitati o costretti a fuggire. Allo stesso tempo, in Ucraina cresce la diffidenza verso le parrocchie ancora legate al Patriarcato di Mosca, spesso accusate di collaborazionismo.
Quello tra Mosca e Kiev è quindi anche un conflitto per l’anima di un popolo. Una guerra in cui il sacro diventa arma, simbolo e campo di battaglia e la fede si trasforma in frontiera invalicabile.
La tregua pasquale tra Russia e Ucraina
Periodo di tregua
Inizio: 15 aprile 2025 (vigilia della Settimana Santa ortodossa)
Fine: 21 aprile 2025 (tregua non rinnovata da Mosca)
Violazioni denunciate
Oltre 2.000 violazioni da parte delle forze russe, secondo Kiev
0 attacchi aerei nella giornata del 20 aprile, secondo Zelensky
Situazione umanitaria
5 milioni di sfollati interni in Ucraina (dato ONU, aprile 2025)
200.000 persone senza accesso regolare a elettricità e acqua
48 strutture mediche colpite da gennaio 2025
Partecipazione religiosa
Circa 80 milioni di fedeli ortodossi tra Russia e Ucraina
Le celebrazioni pasquali sono avvenute sotto vigilanza militare in molte zone
Proposta ucraina
Estensione di 30 giorni della tregua per attacchi con droni e missili
Nessuna risposta ufficiale da Mosca
La frattura religiosa tra Russia e Ucraina
1686 – Il Patriarcato di Mosca ottiene il controllo ecclesiastico sulla Metropolia di Kiev, allora parte della Chiesa ortodossa di Costantinopoli.
2014 – Dopo l’annessione della Crimea, aumentano le tensioni religiose in Ucraina. Alcuni sacerdoti filo-russi vengono accusati di propaganda e spionaggio.
6 gennaio 2019 – Il Patriarca ecumenico Bartolomeo I di Costantinopoli concede il Tomos di autocefalia alla neonata Chiesa ortodossa dell’Ucraina (OCU), riconoscendola come indipendente da Mosca.
Febbraio 2022 – Invasione russa dell’Ucraina. La OCU condanna apertamente la guerra; cresce il distacco tra la popolazione ucraina e le parrocchie ancora legate a Mosca.
27 maggio 2022 – Anche la Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca (UOC-MP) dichiara formalmente l’indipendenza da Mosca, pur mantenendo legami ambigui.
2023-2024 – Kiev avvia restrizioni verso la UOC-MP: alcune parrocchie vengono chiuse, preti espulsi o indagati per collaborazionismo.
Pasqua 2025 (20 aprile) – Le due chiese celebrano la Pasqua in piena separazione. In Russia, le autorità esaltano la connessione tra Chiesa e Stato. In Ucraina, le celebrazioni avvengono sotto vigilanza militare e all’insegna della preghiera per la pace.
Due visioni opposte della fede in guerra
Patriarca Kirill (Mosca)
“Questa guerra ha un significato metafisico. È una lotta tra una civiltà fondata sulla fede e sull’obbedienza a Dio, e una civiltà che pretende di affermare un nuovo ordine senza Dio.”
(Omelia pasquale, aprile 2022 – ripresa anche nei messaggi del 2025)
Patriarca Bartolomeo I (Costantinopoli)
“La guerra in Ucraina non può essere giustificata in alcun modo teologico. Chi usa la fede per sostenere la violenza tradisce il Vangelo.”
(Dichiarazione ufficiale, marzo 2024)
Metropolita Epifanij (Chiesa ortodossa ucraina autocefala)
“La nostra resistenza non è solo militare. È spirituale. Preghiamo per la pace, ma non accettiamo la fede come giustificazione della conquista.”
(Messaggio pasquale, aprile 2025)