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Ferite dell’Anima: cosa sono e come influenzano la nostra vita

Ferite dell’Anima: cosa sono e come influenzano la nostra vita

22 Aprile 2025
Sharon Persico

Ogni essere umano, nel corso della vita, sperimenta dolori emotivi che lasciano tracce profonde. Secondo Lise Bourbeau, scrittrice e ricercatrice nel campo della crescita personale, queste tracce prendono forma in ciò che lei definisce “le 5 ferite dell’anima”. Queste ferite si formano nell’infanzia, spesso nei rapporti con i genitori o le figure di riferimento, e condizionano pensieri, comportamenti, relazioni e reazioni quotidiane.

Le 5 ferite dell’anima e le maschere

Nel suo libro Le 5 ferite e come guarirle, Lise Bourbeau spiega che ogni ferita dà origine a una maschera di protezione, che serve per evitare di soffrire ancora. Tuttavia, queste maschere finiscono spesso per diventare veri e propri automatismi, allontanando le persone da sé stesse e dagli altri.

  1. Rifiuto – Maschera: Fuggitivo
    La persona che ha vissuto questa ferita teme profondamente di non avere diritto di esistere. Reagisce ritirandosi, isolandosi, sentendosi invisibile. Il dialogo interiore tipico è “non valgo nulla”, “nessuno mi vede”.
  2. Abbandono – Maschera: Dipendente
    Il timore di essere lasciati soli porta a sviluppare un attaccamento eccessivo agli altri. Si cerca continuamente attenzione, conferme e affetto. Il pensiero dominante è “non posso farcela da solo”, “ho bisogno degli altri per sentirmi amato”.
  3. Tradimento – Maschera: Controllore
    Chi ha questa ferita teme l’infedeltà, il venir meno delle promesse. Il risultato è il bisogno costante di controllo e una forte impazienza. Il dialogo interiore è “devo fare tutto da solo per essere sicuro”, “nessuno è davvero affidabile”.
  4. Umiliazione – Maschera: Masochista
    La paura è quella di essere umiliati, giudicati, ridicolizzati. Si tende a sminuirsi, a provare vergogna per sé stessi e a punirsi inconsciamente. La mente dice: “non merito di essere felice”, “è colpa mia”.
  5. Ingiustizia – Maschera: Rigido
    Il bisogno di perfezione e giustizia nasce da una ferita profonda legata alla sensazione di essere stati trattati in modo freddo e severo. Si sviluppa un atteggiamento rigido, autocontrollato, eccessivamente esigente. Il pensiero costante è: “devo essere impeccabile per non essere giudicato”.

La responsabilità di rispondere in modo diverso

Queste ferite non sono una condanna, ma una chiamata alla consapevolezza. Ogni volta che un evento o una relazione innesca una di queste ferite, si presenta un’opportunità: rispondere, invece di reagire. In latino, respons-abilitas indica proprio la “capacità di rispondere”. E rispondere con intelligenza, dal latino intelligere – leggere attraverso, vedere oltre le apparenze – significa aprirsi a nuove possibilità di scelta e guarigione.

Secondo studi di neuroplasticità condotti dalla Harvard Medical School, cambiare risposta a uno stimolo emotivo è possibile: con consapevolezza, il cervello può creare nuovi percorsi neuronali, favorendo comportamenti più sani e costruttivi.

Come scrive Lise Bourbeau:

“Quando una ferita è guarita, non si reagisce più nello stesso modo, e si smette di attirare le stesse situazioni.”

Un passo alla volta

Guarire le ferite dell’anima non è un processo immediato, ma ogni piccola azione consapevole conta. Riconoscere la ferita, osservare la maschera che si indossa, ascoltare il proprio dialogo interiore e scegliere, anche solo una volta, di rispondere diversamente: tutto questo è già trasformazione.

Nel mio percorso di coaching Individuale, potrai scoprire anche su queste dinamiche profonde, per permetterti di tornare in contatto con la tua essenza più autentica, liberandoti da vecchie difese e schemi ripetitivi.

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