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Il Conclave Più Internazionale della Storia –  Addio a Papa Francesco, Dolore e Speranza

135 cardinali elettori da tutto il mondo, l’80% scelti da Bergoglio. Commozione in San Pietro per l’ultimo saluto a un pontefice che ha lasciato un segno indelebile tra gli ultimi e le periferie

24 Aprile 2025

Sergio Angrisano 

Il Conclave che si appresta a eleggere il successore di Papa Francesco sarà il più internazionale mai convocato. Sono 135 i cardinali elettori con meno di 80 anni che parteciperanno alla votazione, su un totale di 252 cardinali. Di questi, ben 108 sono stati nominati da Francesco, segno di quanto il suo lungo pontificato abbia ridefinito la geografia del potere all’interno della Chiesa. Solo 22 sono stati creati da Benedetto XVI e appena cinque da Giovanni Paolo II.

Con il decimo e ultimo Concistoro del 7 dicembre, Francesco ha introdotto 20 nuovi cardinali elettori, consolidando un collegio sempre meno eurocentrico e più orientato alle periferie del mondo, in linea con la sua visione pastorale.

I cardinali provengono da 5 continenti:

53 dall’Europa,

37 dalle Americhe (di cui 17 dal Sud),

23 dall’Asia,

18 dall’Africa e

4 dall’Oceania.

I Paesi più rappresentati sono l’Italia con 17 elettori e gli Stati Uniti con 10.

Il più anziano tra gli elettori è lo spagnolo Carlos Osoro Sierra, che compirà 80 anni il 16 maggio. Il più giovane è l’ucraino Bychok Mykola, appena 45 anni. Tra i porporati, anche personalità in contrasto con la linea bergogliana, come il tedesco Gerhard Ludwig Mueller o alcuni cardinali africani su temi etici e diritti civili.

Per partecipare al Conclave, arriverà dall’altra parte del mondo, il cardinale neozelandese John Atcherley Dew di 77 anni. Dew già missionario e pastore della piccola comunità di Wellington, impiegherà almeno 30 ore di viaggio. Progressista, vicino agli esclusi, è stato tra i primi a chiedere maggiore accoglienza per divorziati risposati, comunità LGBT e migranti. Per lui, il Conclave sarà anche un simbolico ritorno al cuore della Chiesa per chi viene dalle “periferie esistenziali”.

A Roma continua l’omaggio al pontefice defunto. Nelle prime 26 ore, oltre 61mila persone hanno sfilato davanti alla salma esposta in San Pietro. Tra le prime a rendere omaggio suor Genevieve Jeanningros, 82 anni, amica personale di Francesco, che ha lavorato per decenni con il mondo del circo e i dimenticati. Le sue lacrime, silenziose, raccontano il dolore di un’intera comunità di ultimi che ha trovato in Francesco una voce e una guida.

Il pianto delle trans”, hanno titolato alcuni giornali. Camilla, una delle tante donne trans che avevano trovato accoglienza spirituale e materiale grazie al Papa, lascia un audio a don Andrea Conocchia, parroco di Torvaianica: “Tanto ci ha aiutato, tanto ha fatto per noi”. Il sacerdote si commuove: “Hanno perso un riferimento, una sicurezza”.

Sabato, il funerale del pontefice sarà anche un evento globale. Oltre 170 delegazioni da tutto il mondo stanno organizzando l’arrivo a Roma. Accanto all’Argentina di Milei, il Brasile di Lula, ci saranno Trump, Macron e altri leader internazionali. Un crocevia fragile, in cui spiritualità e diplomazia si intrecciano nel saluto a Papa Francesco.

 

Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore