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Autosabotaggio e Paura del Cambiamento: come superarli?

Autosabotaggio e Paura del Cambiamento: come superarli?

25 Aprile 2025
Sharon Persico

Il nostro viaggio nel ciclo di consapevolezza “Guarire le ferite interiori e liberarsi dal passato” prosegue oggi con un tema trasversale e potente: l’autosabotaggio e la paura del cambiamento. Due dinamiche interiori profondamente legate alla percezione di sé, alle ferite emotive e alla zona di comfort che, se non comprese, rischiano di tenerci ancorati a una realtà che non ci appartiene più.

Quando ci si sente “impostori”

Quante volte capita di iniziare qualcosa di nuovo e di sentirsi fuori posto? Come se non si avesse il diritto di essere lì, come se fosse tutto un errore?

Questa è la voce della sindrome dell’impostore, una condizione psicologica che porta a dubitare costantemente del proprio valore, anche di fronte a risultati tangibili. Uno studio pubblicato sull’International Journal of Behavioral Science ha rilevato che circa il 70% delle persone ha sperimentato almeno una volta nella vita il senso di essere “un impostore”.

Il dialogo interiore tipico suona così:

  • “Non sono abbastanza bravo/a per questo.”
  • “Prima o poi scopriranno che non so davvero cosa sto facendo.”
  • “È stato solo un colpo di fortuna.”

Questo meccanismo si alimenta della paura del giudizio e di un’autostima fragile, e porta, spesso inconsapevolmente, a comportamenti autosabotanti: rimandare, minimizzare i successi, accettare meno di quanto si meriti.

La paura del cambiamento e la zona di comfort

In parallelo, si manifesta un’altra paura profonda: quella del cambiamento. Cambiare significa lasciare il noto per l’ignoto, anche quando il “noto” è fatto di insoddisfazione o sofferenza. La zona di comfort è uno spazio psicologico che conosciamo bene, fatto di abitudini, ruoli, automatismi. Restarvi può sembrare rassicurante, ma a lungo andare soffoca l’espansione del proprio potenziale.

Come ci si accorge di essere bloccati nella zona di comfort?

  • Si vive con un senso di frustrazione latente.
  • Si immagina un futuro diverso, ma non si agisce per realizzarlo.
  • Si sente che qualcosa manca, ma non si sa bene cosa.

Secondo la teoria della crescita di Carl Rogers, uno dei fondatori dell’approccio umanistico alla psicologia, il cambiamento è parte naturale del processo di autorealizzazione, ma viene spesso ostacolato dalla paura del fallimento e dalla mancanza di fiducia nel proprio valore.

Un piccolo passo di coraggio

La buona notizia è che non serve stravolgere tutto in un giorno per uscire dalla zona di comfort. Spesso, basta un passo minuscolo, anche impercettibile agli occhi degli altri, ma enorme per la propria evoluzione.

“Non occorre vedere tutta la scalinata. Basta salire il primo gradino.” – Martin Luther King Jr.

Ogni atto di coraggio, anche il più piccolo, allena il cervello a gestire l’incertezza, rafforza l’autostima e apre nuove possibilità.

Un esempio pratico? Parlare in pubblico anche se la voce trema. Inviare una candidatura anche se non ci si sente pronti. Dire di no, anche se si ha paura di deludere. Ogni microazione allena la capacità di rispondere, di diventare responsabili – da respons-abilitas, cioè la capacità di rispondere – e intelligenti – da intelligere, guardare attraverso.

Un esercizio per oggi

Prendi carta e penna e rispondi a questa domanda:

“Cosa sto evitando di fare per paura di non essere all’altezza o per paura del cambiamento?”

Scrivi senza giudizio. Lascia che emerga tutto: pensieri, emozioni, sensazioni fisiche. Poi scegli un’azione piccola, concreta e fattibile che puoi compiere oggi stesso. Anche se solo in punta di piedi.


✨ Nella sezione di presentazione della rubrica “Alchimia del Benessere” trovi uno spazio riservato alle domande. Se senti di vivere dinamiche di autosabotaggio o hai riconosciuto in te ciò che hai letto, puoi scrivermi in quella sezione liberamente. Ti risponderò con piacere e, se vuoi, possiamo approfondire il tuo caso con una consulenza email gratuita.

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