L’addio a Papa Francesco – Il Saluto del Mondo e la Sfida per il Futuro della Chiesa
Migliaia di fedeli a San Pietro, delegazioni da tutto il mondo e un’eredità da raccogliere. Il funerale di Papa Francesco segna una svolta nella storia della Chiesa cattolica.
26 Aprile 2025
Esmeralda Mameli
“Adios padre, maestro y poeta”.
Con queste parole scritte su uno striscione, i giovani di Scholas, il progetto educativo fondato da Papa Francesco nel 2001, hanno voluto salutare il Pontefice scomparso. Una piazza San Pietro gremita di fedeli, con bandiere provenienti da ogni angolo del mondo, dal Perù alla Polonia, dal Sudafrica al Timor Est, ha accolto le esequie di Jorge Mario Bergoglio. “Era il miglior Papa che potevamo avere, ci siamo innamorati di lui“, ha raccontato Dominica, una giovane pellegrina.
L’afflusso di fedeli è stato imponente fin dalla sera precedente, con persone accampate davanti ai varchi per assicurarsi un posto. Alcuni, come un gruppo di giovani salesiani, sono arrivati a mezzanotte; altri, come i cattolici albanesi, sono rimasti in fila dalle 19:00 del giorno prima per rendere omaggio a chi ha canonizzato Madre Teresa e beatificato i martiri del loro popolo. I primi ingressi sono avvenuti alle 5:30, in una corsa silenziosa verso le prime file, tra emozione e preghiere.
Sul fronte istituzionale, sono arrivate 160 delegazioni ufficiali. Al posto d’onore, l’Argentina, rappresentata dal presidente Javier Milei e dalla sorella Karina. Accanto a lui, le più alte cariche italiane, tra cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, e i presidenti di Senato e Camera. Numerose anche le teste coronate europee e non solo: re e regine dal Belgio alla Giordania, fino ai principi di Monaco e ai granduchi di Lussemburgo. Presenti capi di Stato come Emmanuel Macron, Donald Trump, Luiz Inacio Lula da Silva e Volodymyr Zelensky, che ha raggiunto Roma nonostante i delicati impegni militari in Ucraina.
Papa Francesco compie il suo ultimo viaggio terreno a bordo di una papamobile riadattata, simbolo di una volontà di rimanere vicino al popolo fino all’ultimo. Dopo il rito in San Pietro, la bara sarà portata a Santa Maria Maggiore, dove troverà sepoltura. Sarà il primo gesuita a essere sepolto nella basilica, già dimora di altri sette Pontefici, primo tra tutti un francescano e un domenicano.
Mentre si chiude una pagina intensa della storia della Chiesa, si apre il grande interrogativo sul futuro. I cardinali sono chiamati a scegliere il successore di Francesco, un Papa che ha lasciato in eredità numerosi cantieri aperti: dalla riforma della Curia romana alla promozione del ruolo dei laici e delle donne, dall’impegno contro gli abusi alla spinta verso una Chiesa più sinodale, inclusiva e missionaria.
Non mancheranno tentativi di restaurazione da parte di chi non ha mai condiviso alcune aperture di Francesco, come la comunione ai divorziati risposati o le benedizioni alle coppie omosessuali. Il futuro Papa, il 266º successore di Pietro, dovrà affrontare questa sfida con carisma, autorevolezza e una visione capace di proseguire o trasformare l’opera avviata da Bergoglio.
Nonostante l’80% dei cardinali elettori sia stato nominato proprio da Francesco, il Conclave rimane una partita aperta.
Mentre il mondo saluta il “padre, maestro e poeta”, la Chiesa si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia.
L’eredità di Papa Francesco
Papa Francesco ha lasciato un segno profondo nella storia della Chiesa cattolica. Tra i principali pilastri del suo pontificato si ricordano:
• Riforma della Curia romana: Con la Costituzione apostolica Praedicate Evangelium, Francesco ha ridisegnato la struttura di governo della Chiesa per renderla più snella, trasparente e missionaria.
• Focus sui poveri e sulle periferie: La “Chiesa in uscita” è stata il cuore della sua visione, rivolgendo l’attenzione ai più deboli e agli esclusi, non solo spiritualmente ma anche socialmente.
• Sinodalità: Ha promosso una nuova forma di partecipazione e corresponsabilità nella Chiesa, incoraggiando il confronto libero anche su temi controversi.
• Ruolo delle donne: Pur senza concedere l’ordinazione sacerdotale, Francesco ha aperto nuovi spazi di leadership alle donne nella Curia e nelle comunità ecclesiali.
• Impegno ecologico: Con l’enciclica Laudato si’, ha posto l’ambiente e il rispetto per la “casa comune” al centro del pensiero sociale della Chiesa.
• Dialogo interreligioso: Ha costruito ponti con il mondo musulmano, ebreo e altre fedi, rilanciando il cammino verso la pace e la fratellanza universale.