Funerali di Papa Francesco, Lutto e Giochi di Potere – Zelensky, Trump e il Futuro della Guerra in Ucraina
Mentre l’Italia piange la scomparsa del Pontefice, la scena politica internazionale si muove tra incontri, trattative di pace e nuove tensioni.
27 Aprile 2025
Esmeralda Mameli
Roma, Basilica di San Pietro. Una nazione intera in lutto, milioni di fedeli raccolti nel dolore per la scomparsa di Papa Francesco, Jorge Mario Bergoglio. Eppure, sullo sfondo di un momento storico e spirituale, la scena internazionale non si ferma, anzi, si anima di incontri, strette di mano, sorrisi diplomatici.
Volodymyr Zelensky, giunto a Roma dopo giorni di incertezza legati a “impegni militari”, ha partecipato ai funerali del Pontefice. Ma la sua presenza non è passata inosservata per altri motivi: prima di entrare nella Basilica, il presidente ucraino ha avuto un colloquio privato di 15 minuti con Donald Trump, riaccendendo l’attenzione globale su uno dei conflitti più laceranti dei nostri tempi.
Secondo le dichiarazioni, l’incontro è stato “produttivo”. Trump, dal suo social Truth, ha pubblicato la foto del dialogo senza aggiungere commenti, mentre Zelensky ha parlato di un momento “storico“, preludio, forse, a una tregua o a nuovi accordi di pace.
“Proteggere la vita del nostro popolo, ottenere un cessate il fuoco completo e incondizionato: questo è il nostro obiettivo“, ha dichiarato il presidente ucraino.
Dietro ai gesti cordiali, le tensioni rimangono alte. Trump, che nei mesi scorsi aveva definito Zelensky un “comico mediocre” e aveva criticato le sue posizioni su Crimea e negoziati, ora sembra più conciliante, anche se nelle sue parole traspare ancora una linea dura: la Crimea, secondo Trump, “resta alla Russia“, mentre Kiev viene sollecitata ad accelerare l’accordo sulle risorse minerarie.
L’ombra della guerra resta pesante. A Mosca, a poche ore dal funerale del Papa, un altro attentato scuote la capitale russa. L’autobomba che ha ucciso il generale Yaroslav Moskalik, figura chiave nei negoziati di Minsk, è solo l’ultimo di una lunga serie di omicidi mirati che il Cremlino attribuisce all’Ucraina.
Il senatore americano Lindsay Graham spinge per nuove sanzioni contro chi commercia con Mosca, mentte Putin riceve l’inviato speciale USA Steve Witkoff parlando di “dialogo senza precondizioni” . L’impressione è che il palcoscenico romano sia stato usato, ancora una volta, per mandare messaggi globali.
Un gesto studiato o una reale apertura?
Difficile dirlo. Trump resta imprevedibile, Zelensky fragile, Putin calcolatore. E mentre i potenti discutono di tregue e strategie, resta il dato più doloroso: il funerale di un Papa amato, trasformato suo malgrado in sfondo di una guerra che sembra lontana dal trovare una fine.
Per ora, restano le tante immagini: un sorriso diplomatico, una foto senza parole e un lutto nazionale che meritava forse, almeno per un giorno, il rispetto del silenzio.