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Romania, Terremoto Politico – Simion Vince il Primo Turno e Ciolacu si Dimette

Il leader sovranista George Simion domina le presidenziali e promette Georgescu come premier. Governo in crisi, si prepara un fronte europeista per fermarlo al ballottaggio.

6 Maggio 2025

Esmeralda Mameli

Scossa politica in Romania: il primo ministro Marcel Ciolacu, esponente del Partito Socialdemocratico, ha annunciato le sue dimissioni all’indomani del primo turno delle elezioni presidenziali. Un gesto che arriva dopo il tracollo del candidato unitario dei tre partiti di governo, Crin Antonescu, escluso dal ballottaggio del 18 maggio.

A dominare il voto è stato George Simion, leader del partito nazionalista AUR (Alleanza per l’Unione dei Romeni), che ha conquistato il 41% dei voti e 36 delle 47 regioni. Al secondo posto, con il 21%, si è posizionato il sindaco di Bucarest Nicușor Dan, candidato indipendente e moderato, che sfiderà Simion nel ballottaggio.

Il clima nel Paese è infuocato. Simion si è presentato al voto insieme a Calin Georgescu, il controverso politico escluso dalle precedenti elezioni annullate sei mesi fa per gravi interferenze e accuse di disinformazione pilotata da fonti esterne, in particolare russe. Georgescu non ha potuto candidarsi in questa tornata, ma è pronto a rientrare dalla porta principale: Simion ha infatti promesso di nominarlo Primo Ministro in caso di vittoria.

Una mossa che ha riacceso il dibattito: è legittimo che colui che fu squalificato, oggi possa guidare il governo? Per molti, la situazione dimostra il danno profondo causato dall’annullamento della precedente elezione. Le accuse di manipolazione e le ingerenze straniere avevano spinto la Corte Costituzionale a intervenire, ma la base elettorale del fronte sovranista non sembra aver perso vigore: anzi, pare essersi rafforzata.

Secondo diversi osservatori, si va ora profilando un fronte trasversale “alla Ursula”, con alleanze inedite tra partiti centristi e progressisti per fermare la corsa del tandem Simion-Georgescu. I media mainstream del Paese, sostengono i sostenitori di AUR, si preparano a una campagna di “fango mediatico”, in nome della stabilità europea.

Per l’Unione Europea, la possibile vittoria di Simion rappresenta un campanello d’allarme. Il suo programma è dichiaratamente euroscettico, anti-NATO e filo-Trump. Il futuro della Romania si gioca dunque, su un crinale instabile, tra apertura europeista e chiusura nazionalista.

Il secondo turno, previsto per il 18 maggio, sarà decisivo non solo per il futuro politico del Paese, ma anche per l’equilibrio tra le forze sovraniste ed europeiste nell’Europa dell’Est.


CHI È GEORGE SIMION?


Leader carismatico e divisivo dell’Alleanza per l’Unione dei Romeni (AUR), George Simion è emerso negli ultimi anni come figura centrale del nuovo sovranismo romeno. Contrario alla cessione di sovranità all’Unione Europea, favorevole a un riavvicinamento con gli Stati Uniti di Trump e ostile alle élite di Bruxelles, ha costruito il suo consenso su temi identitari, religiosi e nazionalisti. Promette un ritorno alla “Romania dei romeni” e denuncia le ingerenze straniere nei processi democratici del Paese.


CALIN GEORGESCU, L’UOMO DEL RITORNO


Calin Georgescu, ex funzionario ONU e figura chiave del sovranismo romeno, è stato al centro della bufera politica sei mesi fa, quando la sua candidatura fu annullata dalla Corte Costituzionale. Accusato di essere sostenuto da network filo-russi e di aver diffuso notizie false durante la campagna, è stato escluso dalla competizione. Nonostante questo, mantiene un largo seguito e Simion lo ha indicato come futuro primo ministro, rilanciando la sua figura nel cuore del potere esecutivo.


NICUȘOR DAN, IL RIVALE MODERATO


Nicușor Dan, attuale sindaco di Bucarest, si presenta come il volto del pragmatismo e della modernizzazione. Matematico, indipendente, con posizioni centriste, è apprezzato da una parte della popolazione urbana per il suo approccio tecnico e riformista. Considerato da molti l’unica alternativa credibile a Simion, il suo elettorato è però più debole nelle aree rurali e tradizionaliste.


ELEZIONI ANNULLATE NOVEMBRE 2024
Le tensioni che scuotono oggi la Romania affondano le radici nelle elezioni presidenziali annullate del novembre 2024. Allora, il candidato favorito, Calin Georgescu, vinse al primo turno ma fu estromesso in seguito a una sentenza della Corte Costituzionale. La decisione fu giustificata con “gravi irregolarità elettorali” e “interferenze informative esterne”, in particolare legate alla disinformazione online e all’influenza russa. La scelta di annullare il voto generò proteste diffuse, spaccando il Paese tra chi parlava di “colpo di Stato democratico” e chi difendeva la legalità costituzionale. Oggi, la figura di Georgescu ritorna al centro della scena grazie a Simion, creando un cortocircuito istituzionale che potrebbe ridefinire gli equilibri democratici in Romania e in Europa.


ROMANIA, LA CRISI CHE VIENE DA LONTANO

  • Novembre 2024Elezioni presidenziali annullate
    Il candidato sovranista Calin Georgescu vince il primo turno, ma la Corte Costituzionale invalida il risultato per presunte interferenze straniere e diffusione di fake news coordinate. Esplodono le proteste in tutto il Paese.

  • Dicembre 2024Governo sotto pressione
    Il premier Marcel Ciolacu tenta di ricompattare la maggioranza con una “coalizione d’unità democratica”. L’opinione pubblica è divisa tra accuse di golpe e difesa della legalità.

  • Gennaio 2025Simion rilancia
    George Simion annuncia la volontà di candidarsi alle prossime elezioni, indicando Georgescu come futuro premier. Le piazze sovraniste tornano a riempirsi.

  • Febbraio 2025Media e istituzioni si spaccano
    I media mainstream iniziano una campagna contro Simion, mentre alcune testate alternative denunciano una “strategia europea per evitare la vittoria del fronte antieuropeista”.

  • Marzo 2025Si fissa la nuova data del voto: 4 maggio
    La commissione elettorale convoca ufficialmente le presidenziali anticipate. Simion ottiene il via libera alla candidatura, Georgescu no.

  • 4 Maggio 2025Simion vince il primo turno
    George Simion conquista il 41% dei voti. Il candidato governativo Crin Antonescu si ferma sotto il 20% ed è fuori dal ballottaggio. Nicușor Dan conquista il secondo posto.

  • 5 Maggio 2025Dimissioni di Ciolacu
    Il premier annuncia le dimissioni immediate. La crisi di governo è aperta. Parte la corsa verso il ballottaggio del 18 maggio.