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UE – Addio al Gas Russo. Roadmap per l’Indipendenza Energetica Entro il 2027

La Commissione Europea presenta una strategia per eliminare il gas russo dai mercati europei: impatti economici, geopolitici e ambientali di una transizione storica.

7 Maggio 2025

Esmeralda Mameli

La Commissione Europea ha tracciato una nuova e ambiziosa strategia per chiudere definitivamente con le importazioni di gas russo. Con la “Roadmap per porre fine alle importazioni di energia russa”, presentata il 6 maggio 2025, Bruxelles prevede il divieto totale delle forniture russe sui mercati spot dal 2025 e la cessazione di tutti i contratti a lungo termine entro la fine del 2027. L’obiettivo: rafforzare la sicurezza energetica, ridurre la dipendenza da Mosca e accelerare la transizione verde.


Gli Elementi Chiave della Roadmap

  • Stop al gas russo su tutti i mercati spot dal 31 dicembre 2025

  • Fine dei contratti a lungo termine entro il 2027

  • Piani nazionali di adattamento per ciascun Stato membro

  • Regole più severe per le aziende energetiche europee

  • Obbligo di trasparenza sui contratti in essere

Nel 2024, l’UE ha ancora importato 52 miliardi di metri cubi di gas russo: 32 via gasdotto e 20 come GNL (gas naturale liquefatto). Nonostante un forte calo rispetto agli anni precedenti, il gas russo continua a coprire quote significative del fabbisogno di alcuni Paesi membri, specialmente nell’Europa orientale.


Effetti sul Mercato: Il Gas Balza a 34,7 €/MWh

L’annuncio ha avuto un impatto immediato: il future sul gas al mercato di Amsterdam (punto di riferimento europeo) è aumentato del 5,5%, raggiungendo 34,7 euro al megawattora. Gli operatori temono un calo dell’offerta e un aumento della volatilità nei prossimi mesi, soprattutto in vista dell’inverno.


Le Alternative della UE: Rinnovabili, GNL e Nuovi Accordi

Per compensare la fine del gas russo, la Commissione prevede:

  • Aumento della produzione da fonti rinnovabili, in particolare solare, eolico e idrogeno verde.

  • Potenziare le infrastrutture per il GNL, con nuovi rigassificatori e stoccaggi strategici.

  • Accordi con nuovi fornitori: Norvegia, Algeria, Qatar, USA e Azerbaijan sono tra i principali candidati.

  • Sviluppo del biometano e della rete europea dell’idrogeno.


Rischi e Criticità della Transizione

L’addio al gas russo presenta però sfide complesse:

  • Alcuni Paesi, come Ungheria e Slovacchia, dipendono ancora fortemente dalle forniture russe.

  • La disparità tra Nord e Sud Europa potrebbe acuirsi, con differenze infrastrutturali e industriali.

  • Possibile ricorso temporaneo a carbone o petrolio, in attesa delle rinnovabili, con conseguenze ambientali.

  • Difficoltà tecniche e logistiche nel convertire rapidamente la rete gasdotti-GNL.


Geopolitica e Reazioni Internazionali

Il taglio del gas russo è un chiaro messaggio politico: l’UE intende ridurre la propria esposizione energetica nei confronti di Mosca, accentuando l’isolamento economico della Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. Mosca potrebbe reagire:

  • Diversificando i propri sbocchi (Cina, India, Turchia)

  • Aumentando la pressione su altri partner commerciali europei

  • Utilizzando il gas come leva per destabilizzare alcuni Paesi UE


Governi, Esperti e Cittadini si confrontano

Le reazioni non si sono fatte attendere:

  • Germania e Francia appoggiano la roadmap, ma chiedono fondi UE per compensare l’aumento dei costi.

  • Associazioni dei consumatori temono un impatto sulle bollette.

  • Alcuni analisti sottolineano che senza un vero piano europeo integrato, il rischio è quello di aumentare la dipendenza da altri attori geopoliticamente instabili.


Impatti su Bollette e Imprese

La fine delle forniture russe potrebbe avere effetti a catena sul prezzo dell’energia elettrica e del riscaldamento, soprattutto nei paesi più industrializzati. L’industria manifatturiera e quella chimica, grandi consumatrici di gas, potrebbero risentirne in termini di competitività.


Aspetti Ambientali e Transizione Verde

La Commissione spera che questo passaggio sia anche una spinta verso l’efficienza e la sostenibilità. Alcuni esperti avvertono che:

  • Il ricorso temporaneo a fonti fossili potrebbe aumentare le emissioni nel breve periodo

  • Il GNL ha un impatto ambientale maggiore rispetto al gas via gasdotto (a causa del processo di liquefazione e trasporto)

  • Servono norme ambientali più rigorose per non compromettere gli obiettivi climatici al 2030


La decisione dell’Unione Europea di porre fine alle importazioni di gas russo è storica e cruciale per l’indipendenza energetica e la sicurezza geopolitica del continente. Ma si tratta di un percorso complesso, che richiederà cooperazione, investimenti e flessibilità, con un occhio attento agli equilibri sociali, economici e ambientali.