Gaza – L’Italia Resta in Silenzio. Opposizioni all’Attacco.Tajani si smarca. USA prepara il dopoguerra
Mentre Meloni tace sull’offensiva israeliana, le opposizioni chiedono un’informativa urgente in Parlamento. Tajani rilancia il piano egiziano e Washington valuta un governo di transizione nella Striscia.
8 Maggio 2025
Sergio Angrisano
ROMA – La crisi in Medio Oriente scuote il Parlamento italiano. Le opposizioni Avs, Pd, M5S e +Europa, hanno chiesto un’informativa urgente della premier Giorgia Meloni sulla drammatica situazione a Gaza, dopo l’annuncio del governo israeliano di un’invasione su larga scala della Striscia e della sua occupazione a tempo indeterminato.
Con toni duri, Nicola Fratoianni, Beppe Provenzano, Riccardo Ricciardi e Benedetto Della Vedova hanno denunciato il silenzio del governo italiano. “Quella striscia di terra è diventata una prigione a cielo aperto – ha detto Provenzano – e ciò che si sta profilando è un piano di sterminio”. Gli fa eco Ricciardi, che accusa il governo Meloni di complicità morale in un “crimine orrendo”. Anche Della Vedova ha invocato chiarezza, ricordando le proteste interne a Gaza contro Hamas: “Fa ancora più male vedere ciò che accade, mentre chi si ribella è lasciato solo”.
In Senato, la protesta ha assunto contorni simbolici: il senatore Tino Magni ha indossato una sciarpa con la bandiera palestinese, mentre Stefano Patuanelli (M5S) ha chiesto sanzioni contro Israele e il riconoscimento dello Stato di Palestina. Italia Viva, con Enrico Borghi, ha invitato il governo a intervenire in sede europea per un cessate il fuoco e per garantire aiuti umanitari.
A prendere le distanze dall’offensiva israeliana è il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha ribadito il sostegno italiano al piano egiziano: “Noi ci riconosciamo nel progetto approvato dai Paesi arabi, che prevede la ricostruzione della Striscia e il rifiuto dello sfollamento dei palestinesi”. Tajani ha anche rilanciato il programma “Food for Gaza”, garantendo aiuti alimentari diretti alla popolazione senza passare per Hamas.
La tensione internazionale si alza. I ribelli Houthi dello Yemen minacciano Israele: “Ha varcato la linea rossa, risponderemo”. Il premier Netanyahu, da parte sua, ha lanciato un ultimatum a Hamas: “Liberate gli ostaggi, vi faremo a pezzi”. Secondo il presidente USA Donald Trump, altri tre ostaggi israeliani sarebbero morti: ne restano 21 ancora in vita.
Ma è l’ultima indiscrezione da Washington a delineare il futuro più incerto: secondo Ynet e Reuters, gli Stati Uniti starebbero valutando l’istituzione di un governo temporaneo a guida americana per la fase postbellica a Gaza. Un’amministrazione di transizione gestita da un funzionario statunitense dovrebbe garantire sicurezza, smilitarizzazione e l’avvio di un futuro governo palestinese.
Nel mezzo, resta il vuoto di una voce politica forte dall’Italia. Un silenzio che, per le opposizioni, rischia di diventare complicità.