cronaca

Leone XIV, il Papa della Continuità e della Speranza – Pace, Sinodalità e un Ponte tra Mondi

Dopo l’elezione, il nuovo Pontefice inizia il suo ministero tra gesti simbolici, richiami forti alla pace e alle periferie, e messaggi di unità. Reazioni entusiaste dalla politica italiana e dal mondo ecclesiale.

9 Maggio 2025

Esmeralda Mameli 

Con l’applauso solenne dei 132 Cardinali elettori nella Cappella Sistina si è aperto ufficialmente il pontificato di Papa Leone XIV, eletto l’8 maggio 2025. Prima di affacciarsi alla Loggia centrale di San Pietro per il tradizionale annuncio Urbi et Orbi, il Pontefice si è raccolto in preghiera nella Cappella Paolina, inginocchiato davanti al crocifisso, in un gesto di forte intensità spirituale che ha immediatamente richiamato il tono sobrio e mistico già espresso dal suo predecessore, Papa Francesco.

L’elezione di Robert Francis Prevost, agostiniano, americano di nascita ma profondamente legato all’America Latina, apre una fase di rinnovata continuità nella Chiesa cattolica. La scelta del nome Leone — il quattordicesimo nella storia — non è passata inosservata: richiama un’eredità forte e simbolica, che coniuga fermezza dottrinale e apertura pastorale. Indossare la mucetta, simbolo liturgico messo da parte da Francesco, segna il desiderio di un ritorno a una sobria solennità, ma senza nostalgia né strappi.

Dopo la morte di Papa Francesco, avvenuta lo scorso 21 aprile, il Conclave ha trovato in Prevost una figura capace di tenere uniti i mondi, di dialogare con il Sud e il Nord del pianeta, come ha sottolineato lui stesso parlando della Chiesa come “popolo in cammino, unito nella diversità”.

Sinodalità, pace e vicinanza agli ultimi: queste le tre direttrici già chiare nel primo messaggio, che delinea una rotta simile a quella tracciata da Bergoglio, con un’impronta personale fortemente missionaria.

Il programma dei primi giorni è fitto e significativo:

– oggi, alle 11, Leone XIV presiederà nella Cappella Sistina la Messa con il Collegio Cardinalizio, segno di comunione e riconoscimento.

– Domenica, a mezzogiorno, guiderà dalla Loggia di San Pietro la preghiera del Regina Coeli.

– Lunedì incontrerà i media internazionali nell’Aula Paolo VI, a conferma della volontà di proseguire su un cammino di trasparenza e dialogo.

L’entusiasmo per l’elezione è palpabile anche tra gli Agostiniani. A Firenze, nel convento di Santo Spirito, padre Giuseppe Pagano, che ha condiviso anni di formazione con il nuovo Pontefice, ha parlato di un uomo “capace di stare con i poveri e con i ricchi, profondamente credente, amante della vita e della gente, un ponte reale tra popoli e mondi”. Prevost, ha raccontato, “ama guidare l’auto, è tifoso della Roma e ha un grande senso dell’umorismo”.

L’elezione di Leone XIV ha suscitato immediate reazioni istituzionali.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio in cui definisce la pace evocata dal Papa “la speranza dell’umanità”, mentre la premier Giorgia Meloni ha parlato di “disperato bisogno di pace” in una lettera firmata “con affetto filiale”. Messaggi di augurio sono giunti anche da La Russa, Fontana, Salvini, Tajani e dal sindaco di Roma Gualtieri, che ha espresso la commozione della Capitale nell’accogliere il suo nuovo Vescovo.

In molti vedono in Papa Leone XIV una figura adatta a gestire le grandi sfide internazionali: la guerra in Ucraina, il Medio Oriente, i rapporti con la Cina e gli Stati Uniti, le tensioni sociali globali. Ma anche all’interno della Chiesa non mancano nodi: la riforma della Curia, l’accesso delle donne a nuovi ruoli, il tema della gestione delle diocesi “vuote” in Europa.

Il pontificato di Leone XIV si preannuncia quindi come una stagione di dialogo e realismo, che parte dalla tradizione per guardare oltre. Con il sorriso di chi conosce le periferie del mondo, ma sa anche parlare ai grandi della Terra.