cronaca

Il Mistero del Bayesian – Il Relitto che Non Vuole Riemergere

La tragica morte di un sub riaccende i misteri attorno al relitto del Bayesian: segreti sommersi, leggende oscure e un recupero che sembra maledetto

10 Maggio 2025

Esmeralda Mameli

Una morte annunciata dal silenzio degli abissi. Un subacqueo di 39 anni è deceduto durante un’immersione a 49 metri di profondità, mentre partecipava alle operazioni di recupero del relitto del Bayesian, misteriosa imbarcazione affondata anni fa in circostanze mai del tutto chiarite. La sua immersione era parte di una missione delicata che prevedeva la rimozione di ostacoli strutturali per facilitare l’eventuale sollevamento della nave. Il sub, dotato di un cannello per tagliare il boma metallico, è stato ripreso fino all’ultimo istante da telecamere subacquee. Poi, il buio. L’interruzione improvvisa del segnale visivo ha dato inizio a un dramma che oggi si tinge di ombre inquietanti.

Escluso il malore, restano solo interrogativi sospesi: cosa hanno visto i colleghi? E cosa non ci mostra il filmato?

Il Bayesian: una nave, una storia sepolta

Costruito negli anni ’70 e inizialmente adibito a ricerche oceanografiche per conto di un consorzio scientifico europeo, il Bayesian fu successivamente riconvertito in laboratorio privato. Negli ultimi anni prima dell’affondamento, avvenuto in circostanze mai chiarite tra fine 2006 e inizio 2007, si vociferava che a bordo si svolgessero esperimenti su onde acustiche non convenzionali, ma anche test di strumentazioni militari.

L’ingegner Davide Lorusso, esperto in tecnologie sonar e già consulente NATO, dichiara: “Il Bayesian era uno di quei laboratori galleggianti usati per ricerche che spesso sfiorano la doppia finalità: civile e militare. Quando navi così affondano in silenzio, significa che qualcuno ha deciso di cancellare le prove.

Le voci del mare: leggende, numeri e messaggi

Pescatori locali raccontano anomalie da anni: onde anomale, rumori metallici durante la notte e problemi ai sonar. “Una volta ci è saltato il GPS quando ci siamo avvicinati alla zona. Come se qualcosa ci disturbasse da sotto,” racconta Salvatore M., capitano di un peschereccio. “E poi, tutti sappiamo che quella zona è maledetta. Nessuno ci vuole restare troppo a lungo.”

Anche il numero 49, la profondità a cui è morto il sub (4+9 = 13), viene interpretato da alcuni in chiave simbolica. “La numerologia marinaresca non è superstizione, è memoria,” afferma la ricercatrice indipendente Teresa Careddu, autrice di uno studio sulle navi scomparse nel Mediterraneo. “Il 13, nella tradizione navale, è legato alla fine di un ciclo, alla chiusura. Che sia coincidenza o meno, questa nave non vuole essere toccata.”

Un messaggio inquietante: “Deve restare negli abissi

Una fonte interna alla squadra di recupero, sotto anonimato, ha rivelato a NNMagazine che, nelle ore precedenti all’incidente, sarebbe stato captato un messaggio audio su una frequenza sottomarina: “Deve restare negli abissi.” Non è chiaro se si tratti di un errore tecnico, di una manipolazione acustica o di un messaggio reale inviato da terzi. Il file audio, ora al vaglio delle autorità, è stato sequestrato.

Il futuro del relitto: tra sequestri e silenzi

Dopo la tragedia, l’area è stata posta sotto sequestro e il recupero slitterà ancora. Ma la domanda che serpeggia tra esperti, autorità e semplici curiosi è una sola: che cosa si vuole davvero evitare che venga riportato in superficie?

L’ex ufficiale della Guardia Costiera, Carlo Vassallo, non ha dubbi: “Quando una nave viene lasciata sul fondo troppo a lungo, è perché conviene che resti lì. E quando qualcuno muore cercando di sollevarla, bisogna domandarsi se non sia un avvertimento.”

Nel buio degli abissi, il Bayesian dorme. O forse, veglia.

Documenti, intelligence e verità sommerse: cosa sappiamo davvero sul Bayesian

Una recente consultazione di archivi pubblici europei ha portato alla luce un documento desecretato del 2011, proveniente dal Parlamento Olandese, in cui si fa riferimento a una “unità mobile di raccolta dati sonar attiva nel Mediterraneo tra il 2003 e il 2006”, coincidente per descrizione tecnica proprio con il Bayesian. Il documento, disponibile online presso l’Algemeen Rijksarchief, afferma che parte dell’equipaggio della nave era formato da tecnici con background militare.

Secondo un’ interrogazione parlamentare del 2012 presentata in Italia da un deputato della Commissione Difesa (archiviata nella seduta n. 581 della Camera), esisteva un interesse del Ministero della Difesa verso “il recupero di un relitto contenente dispositivi sonar avanzati abbandonati per motivi ignoti”. Il nome della nave non è citato esplicitamente, ma la localizzazione corrisponde con l’area in cui oggi giace il Bayesian.

Anche alcuni rapporti della NATO Undersea Research Centre (ora CMRE – Centre for Maritime Research and Experimentation), rintracciabili sul sito ufficiale, menzionano “una piattaforma subacquea per test acustici civili e militari” operativa fino al 2006, poi sparita. Fonti interne avrebbero confermato l’ipotesi di una dismissione accelerata per evitare imbarazzi geopolitici con Paesi partner.

L’ombra dei brevetti sensibili

Secondo una recente analisi pubblicata su Maritime Intelligence Quarterly, il Bayesian potrebbe aver ospitato tecnologie brevettate in collaborazione con aziende private attive nel settore della difesa. Alcuni codici registrati presso l’Ufficio Brevetti Europeo connessi a sonar direzionali, risultano collegati a società che hanno avuto accesso alla nave durante il suo periodo “civile”.

Come riporta l’articolo firmato da Elise Van Den Broeck, analista belga: “Il relitto potrebbe contenere hardware in grado di fornire vantaggi tattici a chi lo recupera. È logico che qualcuno non voglia che ciò accada.”

Tutto sembra convergere verso una verità scomoda: il Bayesian non è solo un relitto, ma un nodo sensibile nella rete invisibile che lega scienza, potere e silenzio. La sua natura ibrida, a metà tra ricerca e difesa, spiega forse perché ogni tentativo di riportarlo a galla venga bloccato, direttamente o indirettamente.

La tragedia del sub potrebbe essere il prezzo pagato da chi, consapevole o meno, ha toccato un relitto che la storia ufficiale preferisce lasciare sepolto.

Documenti e fonti ufficiali

  1. Interrogazione parlamentare sulla sicurezza ambientale dei sonar militari
    Nel 2014, un gruppo di deputati ha presentato un’interrogazione al Ministro della Difesa riguardante l’uso di sonar militari e i loro effetti sull’ambiente marino. Il documento evidenzia preoccupazioni per l’inquinamento acustico e i potenziali danni alla fauna marina causati da esercitazioni militari con sonar ad alta intensità.

  2. Documenti della 4ª Commissione Difesa del Senato
    La 4ª Commissione permanente (Difesa) del Senato ha acquisito documenti relativi a indagini conoscitive sull’industria della difesa, inclusi quelli depositati da aziende come Finmeccanica e Fincantieri. Questi documenti possono fornire informazioni sul coinvolgimento di tali aziende in progetti legati a tecnologie sonar e piattaforme subacquee.

  3. Relazioni preliminari del Ministero della Difesa su impianti sonar
    Il Ministero della Difesa ha pubblicato relazioni preliminari riguardanti contratti per la manutenzione e l’acquisizione di impianti sonar, come il “Contratto 20230 – Manutenzione impianti SONAR” e il “Contratto 20298 – Side Scan Sonar per Unità Classe Ninfe”. Questi documenti evidenziano l’interesse e l’investimento in tecnologie sonar avanzate.

  4. Consultazioni preliminari di mercato su tecnologie subacquee
    Il Ministero della Difesa ha avviato consultazioni preliminari di mercato per l’acquisizione di tecnologie subacquee, come sonde bati-termografiche e sistemi sonar per sommergibili. Queste iniziative indicano un continuo sviluppo e interesse per le capacità operative subacquee.


Questi documenti suggeriscono che il Bayesian potrebbe essere stato coinvolto in attività sensibili legate a tecnologie sonar avanzate e a operazioni militari nel Mediterraneo. La presenza di tali tecnologie a bordo potrebbe spiegare le difficoltà e le controversie legate al suo recupero.