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Romania, Presidenziali 2025 – La Corte Costituzionale Respinge il Ricorso di Simion. Accuse di Interferenze e Pressioni Internazionali

La Corte Costituzionale convalida l’elezione di Nicușor Dan, respingendo le accuse di George Simion su presunte irregolarità e interferenze straniere. Pavel Durov, fondatore di Telegram, denuncia pressioni da parte dell’intelligence francese.

22 Maggio 2025

Esmeralda Mameli 

La Corte Costituzionale della Romania ha respinto all’unanimità il ricorso presentato da George Simion, leader dell’Alleanza per l’Unità dei Romeni (AUR), contro l’esito delle elezioni presidenziali del 18 maggio 2025. Simion aveva denunciato presunte interferenze straniere, in particolare da parte di Francia e Moldova, e irregolarità nel processo elettorale, tra cui voti da parte di persone decedute. La Corte ha giudicato le sue accuse infondate, confermando la vittoria del centrista e pro-europeo Nicușor Dan, sindaco di Bucarest, che ha ottenuto il 53,6% dei voti contro il 46,4% di Simion .

Simion, pur avendo inizialmente riconosciuto la sconfitta, ha successivamente accusato la Corte di orchestrare un “colpo di stato” e ha promesso di continuare la sua lotta politica. Ha inoltre affermato che l’intelligence francese avrebbe esercitato pressioni su Pavel Durov, fondatore di Telegram, per censurare le voci conservatrici sulla piattaforma durante la campagna elettorale.

Durov ha confermato di aver ricevuto richieste dirette dai servizi segreti francesi per limitare la visibilità di contenuti conservatori su Telegram in Romania, ma ha rifiutato di conformarsi, definendo tali richieste come un’interferenza politica inaccettabile in un processo democratico.

Le elezioni presidenziali del novembre 2024 erano state annullate dalla stessa Corte Costituzionale a causa di presunte interferenze russe, comprese campagne di disinformazione sui social media e finanziamenti illeciti a favore del candidato Calin Georgescu.

La decisione aveva suscitato proteste e accuse di “colpo di stato” da parte di Georgescu e dei suoi sostenitori .

In vista delle nuove elezioni, la candidatura di Georgescu è stata respinta dall’Ufficio Elettorale Centrale per violazione dell’obbligo di rispettare la democrazia, decisione confermata successivamente dalla Corte Costituzionale .

La conferma della vittoria di Nicușor Dan da parte della Corte Costituzionale e le denunce di interferenze internazionali sollevano interrogativi sulla trasparenza e l’integrità del processo elettorale in Romania. Le dichiarazioni di Pavel Durov aggiungono un ulteriore livello di complessità, evidenziando il ruolo crescente delle piattaforme digitali e delle influenze esterne nelle dinamiche democratiche dei paesi europei.