Vertice Russia-Ucraina in Vaticano: Dialogo diplomatico fragile
Un incontro in Vaticano tra Russia e Ucraina è previsto per metà giugno, ma il Cremlino non conferma. Mentre Trump parla con i leader UE, Mosca rafforza i legami con Teheran e risponde ai dazi UE con minacce e accuse. Zelensky lavora a uno scambio di prigionieri.
24 Maggio 2025
Esmeralda Mameli
Vertice Russia-Ucraina in Vaticano: attesa e incertezza
Un possibile nuovo vertice tra Russia e Ucraina potrebbe svolgersi in Vaticano a metà giugno, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, che cita fonti informate. La notizia rilancia le speranze di un dialogo, anche se il Cremlino ha frenato gli entusiasmi: “Non ci sono ancora accordi specifici sui prossimi incontri”, ha dichiarato il portavoce Dmitry Peskov, ribadendo che si lavora ancora sugli accordi di Istanbul.
All’incontro dovrebbe partecipare anche una delegazione statunitense composta da Marco Rubio, attuale segretario di Stato e consigliere per la sicurezza nazionale ad interim, e dall’inviato presidenziale per l’Ucraina, Keith Kellogg.
Trump: “Putin non è pronto alla pace“
Il WSJ riferisce che Donald Trump, dopo un colloquio telefonico con Vladimir Putin, avrebbe informato i leader europei che il presidente russo “non è pronto a porre fine alla guerra perché crede di stare vincendo”. Ma il Cremlino ha smentito categoricamente: “Sappiamo cosa Trump ha detto a Putin, non conosciamo il contenuto delle sue parole con gli europei”, ha commentato Peskov.
Zelensky: “Scambio di mille prigionieri, priorità assoluta”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato via Telegram un incontro a Kiev per organizzare uno scambio di 1.000 prigionieri con la Russia, considerato “l’unico vero risultato” dei colloqui tenutisi in Turchia. Il ministro della Difesa Rustem Umerov sovrintende all’intera operazione. “Stiamo scoprendo i dettagli di ogni persona indicata dall’elenco russo”, ha sottolineato Zelensky.
Dazi agricoli: nuova frattura tra Mosca e Bruxelles
Nel frattempo, il Parlamento europeo ha approvato un aumento del 50% dei dazi sui prodotti agricoli russi e bielorussi ancora esenti. La reazione di Mosca è stata dura: “L’UE si dà la zappa sui piedi”, ha dichiarato Peskov, sostenendo che i fertilizzanti russi sono di qualità superiore e che “altri mercati compenseranno le perdite”.
L’Italia si è mostrata divisa: contrari i leghisti, astenuti FdI e M5S, favorevoli Forza Italia, Pd e Avs.
Putin: “Creiamo una zona cuscinetto ai confini”
Vladimir Putin ha confermato che la Russia sta lavorando alla creazione di una “zona cuscinetto” lungo il confine ucraino, per proteggere le regioni russe dagli attacchi. “La decisione è stata presa, le nostre forze armate sono al lavoro”, ha dichiarato.
Lavrov: “Illusione pensare a un accordo con la giunta di Kiev”
A gettare ulteriore benzina sul fuoco è stato il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, che ha accusato il governo ucraino di “vivere nell’illusione” e ha definito “criminale” l’idea di lasciare milioni di russofoni sotto il potere della “giunta Zelensky”. Parole che smentiscono di fatto ogni reale apertura negoziale da parte russa.
Russia e Iran: partnership strategica ventennale
In uno scenario sempre più polarizzato, il parlamento iraniano ha approvato una partnership strategica ventennale con Mosca. L’intesa prevede cooperazione militare, esercitazioni congiunte, rafforzamento dei rapporti economici e bancari, oltre a un fronte comune contro minacce militari.
L’accordo, già approvato dalla Duma russa ad aprile, non include una clausola di difesa reciproca, ma segna un ulteriore allineamento geopolitico tra due nazioni sempre più isolate dall’Occidente.
Mentre si parla di pace in Vaticano, i segnali reali sul terreno e sul piano diplomatico vanno in direzione opposta. L’Occidente cerca il dialogo, Mosca consolida alleanze alternative e continua l’escalation militare. Il vertice di giugno, se si terrà, dovrà affrontare un clima di sospetti, divergenze e dichiarazioni bellicose che rischiano di vanificare ogni tentativo di distensione.